Politica

G8: il Genoa Social Forum vuole incontrare Berlusconi

Le organizzazioni aderenti chiedono uno spazio dove organizzare il Forum del movimento anti-globalizzazione. E annunciano cortei anche nella zona rossa

di Gabriella Meroni

”A forza di gridare al lupo al lupo, vogliono chiamare i lupi all’adunata”. Cosi’ il popolo di Seattle, pronto a trasferirsi a Genova per il G8, rifiuta ”le provocazioni, le istigazioni alla violenza, sulla base di presunti documenti dei servizi segreti italiani e americani, che auspicano scenari apocalittici di violenza, per evitare il confronto sulle tematiche del movimento anti-globalizzazione”. E, per ribadire la natura pacifica e non violenta delle iniziative che il Genoa Global Forum sta organizzando, i portavoce della coalizione di 324 gruppi, dei quali 67 stranieri, hanno tenuto oggi una conferenza stampa davanti Palazzo San Macuto, sede della commissione parlamentare di vigilanza sui servizi presieduta da Franco Frattini. Il problema e’ un altro per Vittorio Agnoletto, della Lila, e Chiara Cassarin, del centro sociale ”Ya Basta”: ”ad oggi non abbiamo avuto nessuna risposta concreta dalle istituzioni sul pacchetto di richieste di autorizzazioni per le iniziative a Genova a partire dal 15 luglio. Il nostro interlocutore, il prefetto di Genova, ci ha detto che non ha indicazioni in attesa del nuovo governo. Ma noi non possiamo aspettare: per questo oggi abbiamo inviato una lettera al presidente Carlo Azeglio Ciampi, come garante delle liberta’ costituzionali, ed all’onorevole Silvio Berlusconi, prossimo presidente del Consiglio, per avere gia’ da ora delle risposte e l’indicazione di un eventuale interlocutore”. Il pacchetto delle richieste del Forum comprende: la concessione di uno spazio, individuato nella zona Marassi, dove istituire la ”cittadella” per il Forum del movimento anti-globalizzazione cui sono stati invitati, dal 15 al 19, diverse personalita’ internazionali, fra i quali Nelson Mandela; campeggi e scuole dove ospitare le 100mila persone attese a Genova; l’apertura delle frontiere nel rispetto del trattato di Schengen, per evitare il blocco avvenuto, lo scorso dicembre, a Ventimiglia in occasione del Consiglio Europeo di Nizza. E poi ci sono i percorsi dei cortei da autorizzare – il 19 quello degli immigrati ed il 20 la grande manifestazione che, secondo il Forum, dovrebbe partire da Nervi, attraversare la citta’ ed arrivare a Marassi – e la loro incidenza sulla zona rossa, dalla linea che sigilla il centro della citta’ dove si svolgera’ il vertice del G8. ”I due cortei attraverseranno la citta’ e, in alcuni punti, tangeranno la zona rossa – dice la Cassarin – ed il 20 ci saranno azioni di pressione, un assedio pacifico e non violento della zona rossa non per occuparla ma per liberarla dagli otto grandi”. Il Forum assicura che luoghi e programmi delle iniziative verranno resi noti in anticipo, ”non cerchiamo l’effetto sorpresa”. E a chi chiede quale sara’ la loro posizione rispetto a frange violente, i portavoce ribadiscono che parlano a nome del Forum, ”che rappresenta la stragrande maggioranza delle persone che verranno a Genova, fra le quali missionari e religiosi da tutto il mondo, che e’ assurdo descrivere come terroristi”, e come tali garantiranno ”il controllo delle iniziative e degli spazi a noi concessi” attraverso un classico servizio d’ordine: ”non accetteremo provocazioni violente da nessuno”. E se le richieste non verranno accettate dal nuovo governo? ”Non vogliamo neanche prendere in considerazione l’eventualita’ – risponde Agnoletto – c’e’ un cambiamento del governo, non una sospensione delle liberta’ costituzionali”. Il Forum denuncia anche l’azione di ”schedature” dei residenti del centro storico di Genova -ad ogni famiglia vengono consegnati moduli da riempire per avere i pass senza i quali nessuno potra’ entrare nella zona rossa- e gli sgombri di palazzi dove abitano extra comunitari, con regolare permesso di soggiorno, ”per trasformare il centro in una vetrina per ospitare gli otto grandi”.


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