Famiglia
Londra: prostitute a congresso discutono proposta Blair
Per l'Ecp, il Collettivo inglese delle prostitute, il documento del governo non prende in considerazione nessuno dei temi al centro del problema, come povertà e droga
di Paolo Manzo
Prostitute a congresso questo fine settimana a Londra per discutere sulle varie proposte avanzate a luglio dal governo per controllare ”le devastanti conseguenze della prostituzione”, come le ha definite il ministro dell’Interno britannico David Blunkett. Una delle opzioni prese in considerazione dal governo di Londra per controllare e ridurre il fenomeno della prostituzione in strada e’ la creazione di zone apposite, strade a ‘luci rosse’ come accade in tante citta’ del mondo. Per la rappresentante dell’Ecp, il Collettivo inglese delle prostitute, Niki Adams, il documento del governo che e’ alla base del dibattito non prende pero’ in considerazione nessuno dei temi al centro del problema, come la poverta’. Secondo i dati del ministero dell’Interno, sono circa 80mila le prostitute inglesi che esercitano il mestiere in strada o in appartamenti. Il 75% delle minorenni sul marciapiede risulta costretto a prostituirsi, mentre il 95% lo farebbe per pagare la droga per se’ o per il convivente. Secondo un’indagine recente, inoltre, hanno pagato una prostituta negli ultimi cinque anni l’8,9% degli uomini che abitano a Londra e il 4,3% del totale dei britannici intervistati.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.