Cultura

Lombardia: in arrivo legge sulla sussidiariet

Roberto Formigoni e Gian Carlo Abelli lo hanno annunciato in un incontro con il Terzo settore lombardo

di Redazione

“La Giunta regionale intende approvare entro la fine della legislatura il ‘progetto di legge sulla sussidiarietà’, come sigillo del lavoro di questi anni e come atto fondante della nuova legislatura. Consegneremo al Consiglio questo atto, che stiamo presentando ai diversi operatori sociali, agli enti locali, ai soggetti del terzo settore, perché si sancisca la sussidiarietà come scopo e come metodo dell’azione istituzionale”
Lo ha comunicato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenendo alla Conferenza programmatica sul “Il ruolo del Terzo Settore nello sviluppo del wealfare lombardo”, che, organizzata dalla Regione Lombardia stessa, si sta svolgendo all’Università Cattolica.
Il Terzo Settore è ciò che rende concreto il principio di sussidiarietà, la capacità cioè di conoscere e di dare risposte ai bisogni della società civile. Nel suo intervento il Presidente Formigoni ha anche indicato le prospettive della Regione in questo campo: continuare e rafforzare la strada aperta dal sistema dei buoni e dei voucher, aggiornare la legge sulla famiglia e percorrere la strada del federalismo fiscale.
“Anzi della sussidiarietrà fiscale – ha precisato il presidente -. Vogliamo infatti già immaginarci diversi modi per avvicinarci a questo obiettivo: ad esempio la possibilità di diminuire l’Irpef per categorie particolari come anziani, disabili e le famiglie o a detrazioni per chi ha bisogno di assistenza”.

“Durante questi anni – ha affermato l’assessore regionale alla Famiglia e Solidarietà Sociale Gian Carlo Abelli, aprendo i lavori della giornata – abbiamo fatto della Lombardia un laboratorio, un modello per tutto il Paese dove rischiare un nuovo ruolo di governo e sperimentare, nella piena e compiuta attuazione del principio di sussidiarietà,il passaggio dal non più sostenibile Welfare State alla Welfare Comuenity. Abbiamo
dato forza e sostegno a tutto il Terzo settore anche approvando alcune leggi quali, tra le altre, quelle sulla famiglia (23/99) che ha consolidato l’associazionismo familiare (oggi sono circa 500 le realtà riconosciute), e la legge sui minori; abbiamo inoltre riordinato il settore delle IPAB. Ciò ci ha permesso di trasformare quasi 400 delle 450 IPAB esistenti in Fondazioni (enti privati non profit)”.
E il risultato positivo della politica della Regione Lombardia in questo settore lo si riscontra anche nelle cifre: le associazioni senza scopo di lucro erano 291 nel 2000, sono 610 oggi, con un incremento del 109%. Anche il numero delle associazioni familiari, delle cooperative sociali e dei volontari è cresciuto, in questi 4 anni, di una percentuale che si aggira sul 30%.
“Anche se il nostro sistema socio-sanitario e assistenziale – ha aggiunto il presidente Formigoni – è ormai gestito in gran parte dai soggetti del Terzo Settore, il non profit non è confinabile nell’ambito socio-sanitario, perché il suo ruolo può diventare sempre più strategico per la competitività e lo sviluppo. Lo stesso Governo regionale è impegnato da tempo a creare reti efficaci tra istituzioni locali, sistema universitario e non
profit per favorire il trasferimento tecnologico, la circolazione della conoscenza e la valorizzazione delle caratteristiche competitive del territorio”.

A questo proposito il prof. Stefano Zamagni dell’Università di Bologna ha sottolineato che del wealfare deve farsi carico l’intera società, e non solo quindi enti pubblici e i cittadini, ma anche le imprese. “Un buon welfare infatti – ha affermato – aumenta la produttività. Il welfare quindi non è un costo ma una risorsa, un elemento di quella strategia produttiva che
favorisce la competitività. Le imprese quindi devono essere coinvolte in questo processo”.
Il prof Mario Molteni dell’Università Cattolica di Milano ha poi illustrato una iniziativa che ALTIS (Alta Scuola Impresa e Società – Università Cattolica) intende promuovere con la Regione Lombardia e l’Agenzia per le ONLUS.
Si tratta della Borsa dei Progetti Sociali (BPS), progetto finalizzato alla promozione delle partnership tra profit e non profit. “In particolare – ha detto – la BPS intende favorire la capacità delle organizzazioni non profit lombarde di reperire risorse finanziarie (erogazioni liberali, finanziamenti a titolo di credito e di capitale di rischio) per la realizzazione di progetti socialmente rilevanti presso imprese e fondazioni (in particolare ex bancarie e fondazioni d’impresa)”.

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