Welfare

Carcere, a Firenze si paga persino la posta interna

"La corrispondenza fra detenuti va affrancata. Queste sono le norme", ha spiegato il direttore di Sollicciano Oreste Cacurri

di Stefano Arduini

Nel carcere fiorentino di Sollicciano i detenuti non possono piu’ scambiarsi la corrispondenza di cella in cella attraverso un servizio interno gratuito, come avveniva in passato. Ora i detenuti sono costretti a comprare i francobolli, affrancare le lettere e poi chiedere di spedirle attraverso il normale iter postale. La situazione e’ stata denunciata da Franco Corleone, garante dei diritti delle persone private della liberta’ del Comune di Firenze, il quale ha specificato che in passato era la polizia penitenziaria a smistare lettere interne o domande per gli uffici interni. ”Queste sono le norme – spiega il direttore del carcere, Oreste Cacurri – e da un paio di mesi e’ stato deciso di farle rispettare. Solo chi non ha soldi, dopo aver fatto una domanda, puo’ avere la possibilita’ di far recapitare la corrispondenza interna senza affrancatura”.


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