Luoghi di incontro

A Parma la biblioteca è sociale: un punto di ascolto tra i libri donati dai cittadini

Nel quartiere San Leonardo, fino a qualche anno fa una biblioteca non c’era. Pasquale Leone Galimi ha dato concretezza all’eredità spirituale di sua moglie: creare un centro culturale al servizio della comunità. Un circolo Acli in cui gli scaffali sono stati riempiti con 6mila libri donati dai cittadini e al pomeriggio c’è spazio per il doposcuola e lo sportello psicologico rivolto alle famiglie

di Daria Capitani

Una biblioteca dal respiro sociale. Uno spazio culturale al servizio della comunità. Si trova a Parma, nel quartiere San Leonardo, ed è l’eredità spirituale della donna a cui è stata intitolata, Roberta Venturini. «Mia moglie era nata qui vicino», racconta il presidente del circolo Acli Pasquale Leone Galimi che nel 2004 insieme a un gruppo di amici aveva già creato l’associazione Intesa San Martino «con il proposito e la consapevolezza di contribuire al bene comune».

Pasquale Leone Galimi in una foto insieme a sua moglie Roberta Venturini a cui è dedicata la biblioteca.

È di Roberta l’idea di dare vita a una biblioteca sociale, il suo sogno era creare un punto di ascolto e supporto per le famiglie, per le donne e i bambini nella città di Parma. L’11 novembre 2018, due anni dopo la sua scomparsa, Pasquale riesce a farlo diventare realtà: gli scaffali della biblioteca, in un quartiere dove una biblioteca non c’era, vengono riempiti grazie ai libri donati dai cittadini, il patrimonio librario cresce fino a contare oltre 6mila volumi di autori che spaziano tra i diversi generi, dalla letteratura per ragazzi fino ai grandi classici. Ma questo non è l’unico obiettivo. «Desideravo che la biblioteca fosse uno spazio vivo, al servizio dei bisogni del quartiere», racconta Galimi.

Desideravo che la biblioteca fosse uno spazio vivo, al servizio dei bisogni del quartiere. Un quartiere senza una biblioteca è un quartiere che non legge. E leggere è un laboratorio per acquisire consapevolezza

Pasquale Leone Galimi, presidente del circolo Acli di San Leonardo a Parma

E così è diventata punto d’incontro per più fasce d’età: ospita presentazioni di libri, conferenze, mostre ed eventi culturali, dal 2020 è circolo Acli con servizi al cittadino come patronato e Caf. «L’obiettivo è interagire sempre più con la cittadinanza, creando uno spazio di riflessione e condivisione, in cui imparare a conoscersi, aiutare ed essere aiutati», continua il presidente. «Ecco perché abbiamo deciso di mettere i locali a disposizione gratuitamente nei pomeriggi feriali per il doposcuola e lo sportello psicologico rivolto alle famiglie, in collaborazione con le volontarie del progetto Consultami». Perché proprio una biblioteca? «Perché un quartiere senza una biblioteca è un quartiere che non legge. E leggere è un laboratorio per acquisire consapevolezza».

La partecipazione è in crisi? Non proprio. È boom di adesioni all’Arci e alle Acli, crescono i circoli, i numeri superano i dati pre-pandemia (li abbiamo messi in fila in un approfondimento sul magazine di febbraio). Che forma ha la promozione sociale oggi? Perché abbiamo bisogno di un posto fisico in cui incontrarci? Per rispondere a queste domande, ci siamo messi in viaggio e abbiamo intercettato alcuni dei circoli Arci e Acli che in Italia uniscono gruppi di persone in nome di un’idea. Questo articolo è il sesto di una serie intitolata “Luoghi di incontro”. Leggi anche:

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La fotografia in apertura è di Gaelle Marcel su Unsplash. Le immagini nel testo sono del circolo Acli Biblioteca sociale Roberta Venturini

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