Mondo

Sudan: Governo minaccia espulsione umanitari

Con l'accusa di aver espresso valutazioni politiche il governo ha minacciato l'espulsione di due organizzazioni britanncihe Save the Children e Oxfam

di Paul Ricard

Con l’accusa di aver espresso valutazioni politiche che la legge sudanese di emergenza sul lavoro proibisce a chi si occupa di attivita’ umanitarie, il governo di Khartoum ha minacciato l’espulsione dei responsabili di due organizzazioni britanncihe, ‘Save the Children’ e ‘Oxfam’, impegnate nei soccorsi alle popolazioni del Darfur. Lettere in tal senso, a quanto si e’ saputo, sono state inviate dal ministero degli affari umanitari con l’indicazione che i due responsabili lascino il Sudan entro 48 ore. L’ ambasciatore britannico a Khartoum ha subito avviato passi per sollecitare il governo a ritirare i provvedimenti. Secondo quanto detto da appartenenti all’ambiente umanitario, i due responsabili sono accusati di dare sostegno con le loro dichiarazioni ai movimenti antigovernativi rispetto al conflitto in corso nel Darfur tra forze di Khartoum (che utilizzano anche milizie filo-arabe indicate come ‘janjaweed’, diavoli a cavallo) e popolazioni afro-arabe. Queste si sono ribellate due anni fa circa, anche attraverso attacchi compiuti da militanti di due fazioni, il ‘Movimento per la Liberazione del Sudan’ (Mls), ed il ‘Movimento per l’Eguaglianza e la Giustizia’ (Mej). In particolare Save the Children avrebbe violato la legge diffondendo un comunicato nel quale accusava un aereo del governo di aver lanciato bombe vicino ad uno dei suoi centri di la settimana scorsa nella citta’ di Tawilla, nel nord Darfur. Ad Oxfam viene invece contestato di aver espresso critiche contro la risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che minacciava sanzioni contro Khartoum se non compira’ passi concreti per mettere fine alle violenze nel Darfur.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.