Welfare

Il sindaco: “Senza risorse non si vince”

Intervista a Rosa Russo Jervolino. "L’età di reclutamento si abbassa sempre più. E solo creando lavoro possiamo rispondere alla camorra".

di Ettore Colombo

Il sindaco di Napoli, Rosa Russo Jervolino è in prima fila nella lotta non solo contro la criminalità organizzata («Una mattanza gravissima», ci dice preoccupata, «quella in corso tra i clan rivali in questa città: sei morti solo nell?ultimo weekend, tutti giovani e tutti uccisi in un modo orribile») ma anche per sfatare ?i luoghi comuni su Napoli?. «Io mi sento sicura e felice di vivere in questa città. E così mia figlia. Per Natale ho invitato tutti i miei nipotini, anche dall?estero. A Napoli non dovete venire solo per fare, giustamente, turismo ma anche per viverci, se volete. Io lo consiglio a tutti». Una donna davvero simpatica, Rosa Russo. Nonostante, martedì 23, venga fuori dall?ennesima giornata caotica e di passione, lo spazio per Vita, alla fine di una quotidiana, pesante, giornata di napoletana anormalità, lo trova. Sarà che i meridionali con la fissa della legalità e la testardaggine di non arretrare di un centimetro ci piacciono. Ex ministro dell?Interno nei governi dell?Ulivo, sa così bene cosa vuol dire affrontare una piaga terribile come quella della criminalità organizzata, che non solo non fa nessuna polemica con l?attuale ministro dell?Interno Beppe Pisanu (Forza Italia ma ex dc come lei?) ma lo loda, anche dalle colonne di Vita: «L?attenzione del ministro per Napoli è continua e costante. Solo in questi giorni ha inviato qui 450 agenti e 150 carabinieri specializzati. Non saprei cosa chiedere di più. Sul fronte della repressione non saprei cosa possiamo fare di più. È sul fronte della prevenzione e della cultura della legalità che abbiamo ancora molto da fare?».
Vita: Ecco, appunto, signora sindaco: cosa fare per Napoli?
Russo Jervolino: Si può e si deve fare di tutto. Cercare di radicare la cultura della legalità a causa di un approccio storico-culturale troppo ?sportivo? nei confronti della legge. Il rispetto della legge e del diritto è essenziale per vivere da uomini e donne libere in una società comunale e civile sicura e ordinata. Scuole, mondo del volontariato, reti culturali e sociali ci sono di fondamentale aiuto e sostegno, in questo compito. Inoltre, bisogna cercare di scardinare il tessuto sociale su cui la camorra pesca e alligna: la manovalanza giovanile. L?età del reclutamento ai clan si abbassa sempre più, purtroppo. Siamo passati, ormai, ai 17-19 anni di età. Lo sforzo, in questa direzione, deve essere massimo.
Vita: E cosa, invece, un Comune – anche volendo – da solo non può fare?
Jervolino: Vede, se la Finanziaria attualmente in discussione taglia gli incentivi per il Sud, se lo Stato non crea posti e opportunità di lavoro, e se vengono svuotate o non più finanziate leggi come la 266 dell?allora ministro Turco, che finanziava i Centri di servizio per il volontariato e i Centri di aggregazione giovanile, se vengono tagliati i fondi per l?edilizia scolastica e popolare o per la sanità, non riusciremo mai a vincere. La repressione, da sola, di certo non basta. Noi, comunque, anche su questo fronte, abbiamo deciso di aprire dei Centri circoscrizionali e dei Comitati per la legalità, che non vogliono certo sostituirsi all?azione indispensabile delle forze dell?ordine ma che le aiutano. Nell?individuare le zone di spaccio della droga, nel monitorare le aree di disagio e devianza sociale.
Vita: Cosa può fare, di fronte a tanti problemi, un Terzo settore che lì appare fragile, visto da lontano?
Jervolino: Ecco, su questo punto mi permetta di dirle che si sbaglia. Il Terzo settore, il mondo del non profit e del volontariato a Napoli è solido, sano e vigile. Non mi è mai capitato, quando la Prefettura ci chiede di assegnare stabili e beni confiscati ai camorristi ad associazioni di volontariato, di avere difficoltà a trovare centri Caritas, ragazzi dell?Agesci, dame di San Vincenzo e altri cui affidarle. Il problema è sempre lo stesso: se lo Stato non li aiuta a pagare affitto e bollette, chi deve farlo? Noi? Già, peccato che il governo ci abbia tolto 60 milioni di euro come tagli ai trasferimenti agli enti locali e rispetto al bilancio comunale del 2003, che già era stato ridotto all?osso. Inoltre, il Comune ha un ?patto di stabilità? da rispettare. Noi facciamo il possibile, il volontariato anche. Il governo cosa fa?

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