Cultura

Cnca: “Diamo il via alla Grande alleanza sociale”

La proposta del presidente Babolin contenuta in un documento politico "di denuncia e di proposta"

di Redazione

In uno scenario che vede i diritti sempre meno garantiti, l’ avanzare di ”cultura vessatoria verso i marginali” e la rottura di un ”patto sociale” che teneva insieme istituzioni, economia e societa’ civile, dal ‘cuore’ del mondo della solidarieta’ giunge la proposta di una grande alleanza, che si fondi su nuove basi.

Ne ha parlato, nel corso di un seminario organizzato dalla Comunita’ di Capodarco, il presidente del Coordinamento nazionale comunita’ di assistenza, Lucio Babolin, che ha
presentato in anteprima il documento politico del Cnca, ”un documento di denuncia e di proposta”. ”Serve un nuovo patto sociale – ha detto Babolin – che si fondi sui diritti e sulle
responsabilita’. Bisogna mettere insieme le tante anime della societa’. Ci vuole una grande riforma sociale attorno alla quale stipulare un patto condiviso”. Babolin ha percio’ lanciato l’ idea di una grande alleanza tra forze della societa’ civile, istituzioni e mondo economico e ha spiegato che si dovra’ ”assumere l’ esclusione sociale come criterio di valutazione della tenuta di questo patto”.
I
ll documento, dal titolo ”Responsabilita’ in gioco”,ha come tema centrale la cittadinanza dei diritti, che ”si consegue promuovendo responsabilita’ sociale diffusa”. ”Non
condividiamo – si legge nel testo – quelle concezioni che relegano il sociale negli ambiti angusti del localismo o del comparto dei servizi assistenziali, perche’ ‘sociale’ e’ una
parola grande come il mondo”. Quello che serve, quindi, e’ una responsabilita’ sociale che si allarghi non solo alle imprese e al mondo finanziario – come gia’ si sta cercando di fare – ma anche alle pubbliche amministrazioni e alle stesse
organizzazioni sociali.

Quattro gli obiettivi strategici del documento: rimettere al centro le politiche sociali; riaffermare le politiche dei diritti; opporsi alle diseguaglianze; battere l’ ingiustizia
sociale. Il welfare auspicato dal Cnca e’ un sistema che mette al centro la persona e che preveda: servizi sociali essenziali in ogni territorio; non solo previdenza ma l’ insieme delle politiche che riguardano l’ acqua, il cibo, il gas, etc.; una grande riforma, un ”piano regolatore sociale”; un mix gestionale tra pubblico e privato. Tra gli obiettivi concreti,
quello di permettere ai cittadini di dimorare nelle proprie case, di ”abitare il territorio” e di ”custodire la memoria”, laddove il ”vero soggetto politico” sono proprio le
comunita’ locali.

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