Cultura
Cri, Scelli: “La Spa? Se ne riparlerà in Parlamento”
Il commissario straordinario ha aggiunto: "L'ultima parola spetta ai volontari"
di Redazione
Alla Croce Rossa Italiana ”non servono le Spa”. Lo ha detto Maurizio Scelli, commissario straordinario dell’organizzazione presentando questa mattina alla stampa la convention che partira’ nel pomeriggio e si concludera’ domenica prossima. Per migliorare l’efficienza operativa, per favorire la quale si era ipotizzata una spa da affiancare all’organizzazione, la Cri sta comunque studiando l’ eventualita’ di dotarsi di altri strumenti.
Rispondendo ai giornalisti che chiedevano se l’ipotesi della spa, decaduta nel recente decreto legge del governo sulla Cri, fosse ancora in piedi, Scelli ha detto: ”La spa era un’idea che ritenevamo vincente per un’operativita’ piu’ efficiente. La spa non sarebbe stata quotata in borsa ne’ si sarebbe sovrapposta alla Cri che sarebbe restata un ente pubblico avrebbe mantenuto le sue caratteristiche. Dovevamo pero’ pensare ad un braccio operativo per snellire la quotidianita’ ”. ”Non ci servono le spa – ha precisato Scelli – ma se quando andiamo a dare un litro di latte dobbiamo farci firmare la ricevuta, allora questo diventa un problema serio. Stiamo studiando altre ipotesi per giungere, pur senza venir meno alla garanzia per dipendenti e volontari, ad uno strumento” operativo piu’ flessibile. ”Questa ipotesi – ha aggiunto ancora – non e’ contenuta nel decreto legge del governo perche’ non si tratta di un’urgenza. Sara’ oggetto di discussione sia nella convention che in parlamento. Saranno i volontari della Cri a decidere quale strumento adottare”.
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