Mondo

Liberia: ritorno trionfale di Weah…futuro presidente?

Il celebre calciatore liberiano è tornato nel suo Paese ufficializzando la sua partecipazione alla corsa per la presidenziale nel 2005

di Joshua Massarenti

L’ex punta di diamante del Milan, George Oppong Manneh Weah, candidato all’elezione presidenziale della Liberia prevista per ottobre 2005, è stato trionfalmente accolto a Monrovia da decine di migliaia di simpatizzanti. Lo riferisce il corripondente dell’Afp nella cpitale liberiana.

un vero e proprio concertto di klacson, urle di gioia e canti hanno salutato il ritorno in madrepatria di Weah, Pallone d’oro e ambasciatore di buona volontà dell’Unicef (Fondo delle NAzioni Unite per l’infanzia). L’entusiasmo dei suoi fqan ha addirittura bloccato per ore l’accesso alla strada principale della capitale liberiana.

George Weah è giunto nella notte fra mercoledì e giovedì all’aeroporto di Monrovia in provenienza di New York, città dove ormai risiede da vari anni. Ad attenderlo, migliaia di ragazzi e ragazze, donne e uomini. Tra loro, si sono fatti sentire anche ex bambini soldato pronti a scandire che “le persone educate ci hanno dei fucili per uccidere i nostri fratelli e le nostre sorelle, al contrario di Oppong che è qui per darci la felicità che da così tanto tempo aspettavamo”.

Nelle ultime settimane, si erano fatte sempre più insistenti le voci che davano per scontato la candidatura di Weah alle presidenziali del 2005, ma a più riprese lo stesso interessato aveva smentito ogni ipotesi di partecipazione alla poltrona più ambita del Paese. Da ieri è ufficiale, gli altri 43 candidati alla presidenza possono tremare: Weah è pronto a stendere i suoi avversari per segnare il goal più importante della sua vita.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.