Welfare

Il Congo/Kinshasa accusato di non cooperare con il Tpir

Il procuratore del Tribunale penale internazionale per il Rwanda accusa l'Rdc di non cooperare nell'arresto di rwandesi sospettati di aver partecipato al genocidio del 1994

di Joshua Massarenti

La Republicca democratica del Congo (Rdc) è stata formalmente accusata davanti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di non cooperazione all’arresto di persone sospetatte di aver partecipato al genocidio del Rwanda nel 1994. Lo rende noto l’agenzia di stampa Hirondelle citando fonti del Consiglio di sicurezza. “Tutt’oggi, quattordici persone sono in libertà. Nella loro maggioranza, essi si trovano in Repubblica democratica del congo” ha detto sconsolato il procuratore capo del Tpir, il gambiano Hassan Bubacar Jallow. Assieme al presidente del tribunale di Arusha, Erik Mose, hanno presentato il loro rapporto annuale al Consiglio di sicurezza. Nel rapporto, si legge inoltre che “di fronte alle reticenze della Rdc, il procuratore del Tpir ha chiamato il Consiglio a esortare gli Stati membri a rispettare i loro obblighi”. Jallow e Mose non hanno fatto altro che ricordare uno dei principi dello Statuto del Tpir. Nonostante gli sforzi del Tpir, Jallow ricorda che negli ultimi tre anni, solo due persone sono state arrestate in Rdc. Si tratta dell’ex capo miliziano Yussuf Munyakazi e del colonnello Tharcisse Renzaho, rispettivamente arrestati nel 2004 e nel 2002.


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