Welfare

Cipolla, cenerentola per invidia come Ipazia di Alessandria

A tavola con Gino Girolomoni.

di Gino Girolomoni

La cipolla, ovvero la cenerentola della cucina. E invece è ricca di potassio, fosforo, calcio, sodio, vitamina C. Secondo Plinio il Vecchio non c?era mezzo più potente della cipolla cruda per favorire la diuresi, mentre cotta diventa un ottimo lassativo. Consumata cruda arresta lo sviluppo dei microbi dell?intestino, diminuisce la pressione del sangue e gli zuccheri. Ecco i modi di consumarla secondo le usanze della campagna da cui provengo: cruda col pane, in insalata con il tonno, cotta sotto la brace e poi sbucciata e tagliata a pezzi e condita con olio e sale. Preziosa nella preparazione di sughi, minestroni, zuppe, salse. Ottima in frittata, in umido con il baccalà, con patate e pomodori, con zucchine cotte in padella. Il soffritto di cipolla, poi, era il passepartout di molti piatti a base di lardo e pomodoro. Un altro piatto che mi è molto caro: i rigatoni rustici conditi con olio extravergine di Cartoceto, aglio, cipolla rosata di San Lorenzo in Campo, pancetta di Pergola, peperoncino, pomodoro fresco, dado vegetale di Rapunzel. Valorosi e benemeriti i salvataggi delle antiche varietà, oggi ripresi in tutta Italia: un esempio per tutti la cipolla di Tropea coltivata biologicamente dall?avvocato Sgrugli in quel delizioso angolo di Calabria. Dedico questo frutto della terra a Sara De Carli, filosofa lombarda dai tratti di Ipazia di Alessandria, che inizia oggi a curare per Vita questa pagina e che aveva iniziato la sua carriera di pensatrice qui a Isola del Piano, studiando gli scritti e l?anima di Sergio Quinzio.


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