Raccolta fondi
Non solo contanti, le piazze di Gardensia puntano sulla donazione digitale
Con l'edizione 2025 di Gardenzia, il principale evento di piazza di Aism, arriva una novità: le donazioni saranno non solo in contanti ma anche digitali, attraverso un'app disegnata apposta per l'associazione, che i volontari installeranno sui loro smartphone. Una svolta nella direzione della trasparenza

Fermiamo insieme la sclerosi multipla, con i fiori: è l’appello di Chiara Francini, testimonial di Aism, per il tradizionale evento di piazza dell’associazione, Gardensia. Il 7, l’8 e il 9 marzo i volontari Aism saranno in circa 5mila piazze italiane offrendo una gardenia e un’ortensia, due fiori che simboleggiano il legame profondo tra le donne e la sclerosi multipla (qui l’elenco delle piazze). La Sm, infatti, è una malattia che colpisce in modo doppio le donne rispetto agli uomini e che fa il suo ingresso nella vita tra i 20 e i 30 anni, un periodo di grandi progetti e sogni. Un invito a donare e a diffondere speranza per un futuro oltre la malattia, che coinvolge non solo chi ne è colpito, ma l’intera famiglia.
Donazioni digitali anche negli eventi di piazza
Quest’anno in piazza c’è una novità: il “tap to pay”. Si potrà cioè fare una donazione non solo con il classico contante, ma anche in modalità digitale. Gli smartphone dei volontari, grazie ad un’app sviluppata appositamente per Aism, consentiranno una raccolta fondi contactless veloce, facile, sicura e tracciabile. «La gestione del denaro contante, negli eventi di piazza, è problematica per tutte le associazioni», spiega Valentina Martano, direttrice della raccolta fondi Aism. «C’è un problema di sicurezza per i volontari, che hanno in mano tanti soldi. C’è la scomodità di chi dice “vorrei donare ma non ho contanti”: a volte è una scusa, ma tante volte no. Infine c’è il fatto che la donazione in contanti non è detraibile né deducibile».
Un’app sullo smartphone dei volontari
Ridurre al minimo il contante, quindi, è un obiettivo comune per il non profit che fa eventi di piazza. Dotarsi di un pos finora era l’unica alternativa per affiancare ai contanti un’altra possibilità di givign, stando in piazza. Ogni pos però ha bisogno di una sim e i contratti non sono attivabili per il tempo breve dell’evento di piazza: «Insomma, avremmo dovuto avere 5mila pos, 5mila sim e pagare 5mila contratti per tutto l’anno usando gli strumenti quattro volte all’anno, per le sole giornate dei nostri eventi. Una strada non percorribile», riflette Martano.
Nessun dato del donatore sul telefono del volontario
Ecco quindi “Dona con me”, l’app sviluppata per Aism da Asset, una società che si occupa di fundraising, per agevolare una raccolta fondi trasparente senza contanti. Il volontario, utilizzando il suo cellulare (per ora solo Android), scarica l’app “Dona con me” e inserendo dei codici forniti da Aism di fatto abilita il proprio smartphone ricevere donazioni da parte dei cittadini, che vanno direttamente sul conto dell’associazione. Al donatore arriverà immediatamente un promemoria della donazione, per poi andare a detrarla nella dichiarazione dei redditi. «Nessun dato del donatore resta sul telefono del volontario, questo è importante sottolinearlo. L’abbiamo provata nelle aziende, che anticipano al giovedì la giornata di Gardensia, e ha funzionato molto bene», spiega ancora Martano. Quante piazze metteranno a disposizione l’opzione digital? «Potenzialmente lo possono fare tutti i volontari che sono in piazza, sono stati formati. Il dato vero però lo sapremo solo a posteriori».
Martano sottolinea come questa sia una opportunità per tutto il Terzo settore, «posto che ovviamente ogni organizzazione deve sviluppare la sua app. Ma il livello di personalizzazione che ci abbiamo messo, in qualche modo apre la strada anche per altri… Ora sarà più facile».
Chiara Francini è testimonial di Aism da molti anni. Sul nuovo numero di VITA, titolato “Provate a fare senza”, abbiamo chiesto ad alcuni testimonial di organizzazioni di Terzo settore in che cosa questa cosa abbia cambiato la loro vita. Chiara ha detto che grazie all’incontro con Aism ha imparato che «la solidarietà ti cura, cura anche te che sei apparentemente sano». Se sei già abbonato, leggi subito qui il nuovo numero; se vuoi abbonarti, puoi farlo da qui.
Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?
Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it