Sostenibilità

Taranto: acciaieria inquina, sindaco la chiude

Il primo cittadino blocca alcuni reparti Ilva: continuavano ad inquinare malgrado i richiami del Comune. Una vecchia battaglia dell'associazione ecopacifista Peacelink.

di Giampaolo Cerri

La battaglia ecologista dell’amministrazione comunale di Taranto contro le emissioni inquinanti dell’Ilva segna un nuovo round. A pochi giorni di distanza dalla richiesta della Procura della Repubblica di Genova al Gip di sequestro della cokeria di Cornigliano, il sindaco di Taranto Rossana Di Bello ha emesso un’ordinanza con la quale dispone la chiusura delle batterie 3, 4, 5 e 6 della cokeria dello stabilimento siderurgico.
Il primo cittadino ha agito dopo che le analisi ambientali avevano confermato la permanenza di livelli elevati di emissioni tossiche, malgrado le richieste del comune di ricondurli nella norma.
Contro le attività inquinanti della città pugliese si era storicamente schierata Peacelink, associazione ecopacifista tarantina, che ha realizzato numerose inchieste e dossier sulle attività industriali a rischio della città, dall’Ilva, alle raffinerie, all’Arsenale militare.

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