Cultura
Armi: il commercio illegale di Pechino con lo Zimbabwe
La Cina continua a vendere armi allo Zimbabwe violando le norme internazionali
di Giulio Leben
La Cina continua a vendere armi allo Zimbabwe violando le norme internazionali che vietano la vendita di armi allo stato africano, lo riferisce AsiaNews. In cambio il governo antidemocratico del presidente Mugabe offre alla Cina terreni, risorse minerarie e avorio.
La denuncia arriva da fonti locali africane, secondo le quali nei giorni scorsi è arrivato nella capitale Harare il primo carico di mezzi corazzati di fabbricazione cinese, provenienti dal porto di Beira, nel vicino Mozambico. A breve dovrebbe giungere una seconda fornitura con attrezzature anti-sommossa, cannoni ad acqua e altro equipaggiamento militare.
Di recente Pechino ha concluso un accordo con Harare per la vendita di armi e materiale bellico per un totale di 240 milioni di dollari, contravvenendo alle leggi internazionali che proibiscono la vendita di armi allo Zimbabwe, retto da un governo dispotico e liberticida. Il quotidiano sudafricano di lingua afrikaans Die Burger afferma che nelle scorse settimane funzionari cinesi hanno firmato ad Harare la fornitura di nuovo materiale tra cui armi pesanti ed equipaggiamento anti-sommossa. Inoltre lo Zimbabwe ha ordinato alla Cina 12 aerei da combattimento e fucili da assalto modello AK-47.
Attivisti per i diritti umani hanno condannato tali decisioni del presidente Mugabe, un noto dittatore affermando che ?queste armi verranno usate ancora una volta per sostenere il regime?. L?esercito locale ha già usato nel passato equipaggiamento anti-sommossa di fabbricazione israeliana per disperdere manifestazioni e proteste del Movimento per un cambiamento democratico, il partito che si oppone alla leadership di Mugabe.
Nel 2000 lo Zimbabwe aveva pagato la fornitura di fucili cinesi per il valore di 1 milione di dollari, con quintali di avorio immagazzinato nei suoi parchi nazionali.
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