Volontariato

L’infanzia secondo Telefono Azzurro-Eurispes

Presentato il Rapporto oggi a Roma: nel 15mo anniversario della Convenzione Onu ancora bambini poveri e "dipendenti" dalle nuove tecnologie. Il 3 dicembre in edicola con il settimanale Vita

di Benedetta Verrini

E’ in corso a Roma la presentazione del V Rapporto Nazionale sulla condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza: anche quest’anno Telefono Azzurro rispetta l’appuntamento, ormai giunto alla sua quinta edizione, con la pubblicazione del Rapporto Nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Questo importante progetto di ricerca, realizzato in collaborazione con l’Istituto Eurispes, rappresenta una tappa fondamentale per la comprensione dei tanti interrogativi che i bambini e gli adolescenti pongono al mondo degli adulti ogni giorno, e ai quali occorre, con urgenza e competenza, dare risposte adeguate. I dati mostrano una fotografia, spesso dolorosa, della condizione dell’infanzia in Italia: i bambini poveri, ad esempio, sono quasi due milioni. La maggioranza di questi, circa 1.350.000, risiede al Sud. Al Nord, i bambini poveri sono circa 340 mila mentre al Centro sarebbero 285 mila. Il rapporto fornisce anche indicazioni sul costo dei figli. Rispetto ad una famiglia senza prole, la famiglia con un figlio spende mediamente 269 euro in più al mese. Il surplus di spesa sale a 408 euro se nel nucleo ci sono due figli e di 413 per una coppia con tre o più figli. Il costo stimato dal rapporto per una coppia con un figlio è del 10,7% in più rispetto ad una senza prole. Il costo dei figli è quasi raddoppiato nel triennio 2001-2003 (da 138 euro a 269). Nel paese che si colloca al primo posto per possessori di telefonini (quasi ogni italiano ha una linea di cellulare), anche i bambini subiscono questo fascino: il 51,6% dei bambini tra i 7 e gli 11 anni ne possiede gia’ uno. Si tratta di una vera e propria patologia indotta dai nuovi media, sottolinea il rapporto. Ma i bambini come usano i cellulari? Nel 36,2% dei casi per parlare con gli amici, per il 30,7% con i genitori. Al terzo posto l’uso di sms, che interessa il 12,8% del campione. Il 10,1% utilizza il cellulare solo per ricevere telefonate. Per gli esperti, il rischio maggiore nell’utilizzo di sms e’ l’impoverimento del lessico. Una fotografia dell’infanzia che arriva proprio alla vigilia dell’anniversario della Convenzione sui diritti dell?infanzia e dell?adolescenza, “che ha modificato la concezione tradizionale del bambino contribuendo a promuovere i diritti del fanciullo, in particolare il diritto ad essere considerato individuo, titolare di diritti e consapevole protagonista delle scelte che riguardano il suo futuro” ha commentato dalle pagine del settimanale Vita il presidente di Telefono Azzurro, il professor Ernesto Caffo. “Il nostro Paese si è impegnato quindi ad adeguare la propria legislazione al sistema di valori su cui le Convenzioni si radicano, ma soprattutto a un?operazione culturale, progettuale e operativa di trasformazione dei diritti in atti concreti” ha detto Caffo, precisando però che nonostante l?impegno profuso, “sono ancora tanti i nodi critici da affrontare per rendere operativi quei diritti di partecipazione alla vita sociale che la Convenzione ha sancito. Se gran parte dei diritti sono già pienamente riconosciuti nel nostro ordinamento giuridico (come ad esempio il diritto all?istruzione, alla salute, al lavoro), non sempre al loro riconoscimento formale consegue una piena attuazione sul piano sostanziale”. “Promuovere tali diritti è una responsabilità importante, che spetta alle istituzioni ma anche alla società civile. Ecco perché anche quest?anno i volontari di Telefono Azzurro saranno nelle piazze italiane nelle giornate del 20 e 21 novembre, per ricordare alle autorità come a tutti i cittadini la Giornata mondiale dei diritti dei bambini e degli adolescenti, offrendo un simbolo, quello della candela azzurra, a tutti coloro che vogliono partecipare all?impegno comune nella tutela dei diritti dei più piccoli”.

  • www.azzurro.it

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