Welfare

New York, la charity dà scandalo

Nuvole nere sulla Hale House di Harlem, opera che ha assistito migliaia di figli di tossicodipendenti. La figlia della fondatrice è stata messa sotto accusa dalla procura per distrazione di fondi.

di Giampaolo Cerri

E’ stata la non profit simbolo degli anni ’80. Ora la Hale House di New York è sul banco degli imputati. La fondò nel 1969, Clara Hale, donna di colore che prese a dedicarsi ai bambini delle tossicodipendenti di Harlem. Clara, conosciuta come Mother Hale, era paragonata a Madre Teresa e riceveva pubblici attestati da Ronald Reagan, che la definì un’eroina, nel bel mezzo del suo discorso “sullo stato dell’Unione” del 1985. Mother Hale, per la gente del quartiere nero di New York era davvero una santa. Una donna che, malgrado la celebrità e i milioni di dollari raccolti, è rimasta una donna semplice, vivendo con medestia fino al ’92, anno in cui è morta. Oggi la Hale House, da case history della solidarietà americana è divenuta un caso giudiziario. Lorraine Hale, figlia della fondatrice, e subentratale alla guida dell’opera caritativa, è infatti stata destituita dal Board dell’organizzazione, dopo che il procuratore generale Eliot Spitzer ha avviato su di lei un’inchiesta dai capi d’accusa assai pesanti: distrazione dei fondi raccolti e loro impiego per scopi privati. In particolare di aver ristrutturato la sua casa di Scarsdale e di consentito al marito di produrre uno spettacolo a Brodway con i soldi della celebre charity. La vicenda ha colpito l’opione pubblica newyorchese, come dimostra la costante attenzione dei media, New York Times in testa. Lorraine Hale si proclama innocente.


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