Welfare

Gli italiani e il biotech: sì in medicina, no in agricoltura

Donne e anziani i più diffidenti

di Gabriella Meroni

Le biotecnologie danno fiducia agli italiani solo se applicate al campo biomedico mentre destano ”preoccupazione” per l’utilizzo in agricoltura. Sono queste le conclusioni di una indagine su ”gli italiani e le biotecnologie” presentata oggi a Roma dalla Serono nel corso della inaugurazione dell’Accademia delle biotecnologie, alla presenza del Premio Nobel Rita Levi Montalcini. Secondo l’indagine 7 italiani su 10 sarebbero convinti che i farmaci biotecnologici sono in grado di sconfiggere nel futuro gravi malattie. Per il campione (mille gli intervistati tra i 18 e i 79 anni), sarebbero gli anziani oltre i 64 anni i piu’ ottimisti riguardo alla medicina del futuro. Del fatto che le biotecnologie potranno allungare la vita media e migliorare la qualita’ della vita si dice convinto il 59,3% degli intervistati mentre ben il 68,2% ritiene che i farmaci biotecnologici potranno realmente sconfiggere gravi malattie. Oltre il 47% degli intervistati si sente comunque tranquillo perche’ pensa che, prima di essere commercializzato, un farmaco biotecnologico deve superare controlli molto severi imposti dalle leggi. Un giudizio sostanzialmente positivo che si ribalta, pero’, quando si entra nel campo delle applicazioni in agricoltura delle scoperte biotech. Oltre il 50% del campione, infatti, si dichiara ”preoccupato o molto preoccupato”. Le donne e gli anziani sono decisamente i piu’ apprensivi cosi’ come una certa preoccupazione scatta dopo i 45 anni. Genera qualche incertezza anche l’applicazione delle biotecnologie nella tutela ambientale, ad esempio per lo smaltimento dei rifiuti o la depurazione delle acque. Scarsa, secondo l’inchiesta della Serono, anche l’informazione sul biotech. Se il 75,6% degli italiani dichiara di essere molto interessato alla materia, soltanto il 10,6% cerca di tenersi aggiornato dando attendibilita’, sulla bonta’ dei prodotti biotecnologici, soprattutto a medici e farmacisti.


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