Si apre questa sera alle 18.30 la nona edizione di Filmmaker-Doc. Solo cinema, senza star nè mercato. E infatti molti dei film proposti portano sullo schermo la realtà vera, spaccati sociali e paesaggi umani.
Un esempio? “Il grande fratello”, che sarà presentato 22 novembre: un prodotto realizzato nel corso di un atelier finanziato dal fondo sociale europeo che ha visto tra i suoi allievi anche alcuni detenuti del carcere San Vittore.
I film in concorso sono 12 documentari, di cui 5 italiani, tutti legati dal filo rosso scelto per intitolare il concorso: lavoro e temi sociali. Ecco quindi il 19 “Tre donne in Europa”, di Corso Salani: una specie di pedinamento nella vita di tre ragazze dell’Est, Ungheria, Polonia, Lettonia, per scoprire il volto dell’Europa di domani. Il 20 sarà la volta di “Padre Pio Express”, una due giorni di fuoco tra sacro e profano, tutto compreso, di un gruppo di anziani a San Giovanni Rotondo.
Ancora sociale nei lavori stranieri: “Aral-I pescatori del lago invisilbile”, il 20, sulle conseguenze dello sfruttamento sbagliato dei fiumi, e il brasiliano “Cachorro loco”, cane rabbioso, sui fattorini su due ruote di San Paolo, che moltiplicano lo stipendio macinando chilometri e travolgendo passanti.
Ma ancora immigrazione clandestina con “Tarifa Trafic” e le utopie dell’autogestione operaia in Argentina in “Fasinpat”.
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