Non profit

Non sempre il tasso di invalidità dà vantaggi in vista della pensione

Il grado di invalidità per maturare il requisito per la pensione é pari al 75% (di Damiano Bettoni).

di Redazione

Sono un invalido civile, con tasso di invalidita al 67%, e lavoro da dipendente dal novembre 1977. A questo punto vorrei sapere: a causa di questa invalidità (riconosciutami con questa percentuale in seguito ai postumi di un infarto avvenuto nel dicembre 2001, prima ne avevo una inferiore a seguito di una poliomelite) quando potrò andare in pensione? Oppure a causa di questa percentuale di invalidità mi vengono per caso ?abbuonati? degli anni di lavoro?

Maurizio A. (email)

No, purtroppo non vi è alcun vantaggio per il requisito contributivo richiesto per la pensione. La legge 388 del 2000 all?articolo 80 prevede, per i sordomuti e per gli invalidi che hanno un?invalidità superiore al 74% o ascritta alle prima quattro categorie della tabella A del dpr 915 del 1978 (come in seguito modificata) l?aggiunta di due mesi di contribuzione per ogni anno di lavoro prestato dopo il riconoscimento dell?invalidità, utili per maturare il requisito per la pensione e per la determinazione della sua misura. Il grado di invalidità, come si vede, deve collocarsi almeno al 75%, mentre l?invalidità del nostro lettore è del 67. Il signor Maurizio, secondo le notizie che ci riferisce, ha lavorato ad oggi 27 anni. Purtroppo nella sua lettera non ha indicato altro e non conosciamo la sua età per cui non possiamo indicare quale potrà essere la presumibile data di accesso alla pensione di anzianità. È però sufficiente ricordare che fra 8 anni, quando cioè avrà maturato 35 anni di lavoro, sarà richiesta un?età di almeno 61 anni. In ragione delle sue non buone condizioni di salute, invece, il nostro lettore potrà presentare domanda per ottenere l?assegno ordinario di invalidità. È la prestazione che spetta a chi venga riconosciuta una diminuita capacità di lavoro, in occupazioni confacenti le proprie attitudini, a meno di un terzo. Il trattamento pensionistico è calcolato secondo l?anzianità maturata fino alla data della domanda e deve essere rinnovato ogni tre anni. Non è richiesta la cessazione dell?attività lavorativa e la contribuzione successiva alla decorrenza dà diritto a supplementi di pensione. Si rivolga, per questa domanda, alla sede più vicina del Patronato Acli che le assicurerà tutta l?assistenza che la pratica richiede.

Damiano Bettoni

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.