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Radiazioni: norme nello stile europeo

Contro i rischi delle radiazioni ionizzanti più protezione per la popolazione, per i lavoratori e per chi si sottopone a trattamenti medici

di Antonietta Nembri

Consiglio dei ministri: sono stati approvati, nella riunione del 26 maggio, su proposta del Ministro alla Sanità Umberto Veronesi e di quello alle Politiche Comunitarie, Giovanni Mattioli, due decreti legislativi di attuazione di altrettante direttive comunitarie dedicate alle norme fondamentali di sicurezza per la protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i rischi delle radiazioni ionizzanti e di quanti si sottopongono a radiazioni ionizzanti connesse a trattamenti medici. Il Governo italiano ha stabilito di recepire due direttive comunitarie, la 96/26 Euratom e la 97/43 Euratom, attraverso due decreti legislativi. Il primo introduce una riduzione dei limiti di dose per la popolazione e i lavoratori, oltre a nuovi valori dei livelli di radioattività per l?applicazione del regime di notifica e autorizzazione. Vengono inoltre introdotti due nuovi capitoli, uno dedicato alle esposizioni lavorative alla radioattività naturale e uno agli interventi in situazioni di emergenza radiologico. La novità è appunto nel fatto che per la prima volta nell?ordinamento italiano si vuole disciplinare l?esposizione e i rischi connessi alla radioattività naturale (radon e toron). Il secondo decreto legislativo è legato alla direttiva 97/43 Euratom sulla protezione sanitaria delle persone contro i pericoli delle radiazioni ionizzanti connesse a esposizioni mediche e contempla e regolamenta l?esposizione dei pazienti nell?ambito della diagnosi o del trattamento medico, quella delle persone nell?ambito della sorveglianza sanitaria professionale e di programmi di screening sanitario. Ma anche quella di persone sane o di pazienti che partecipano volontariamente a programmi di ricerca medica o biomedica, diagnostica o terapeutica, nonché delle persone nell?ambito di procedure medico-legali. Ma direttiva, inoltre, si applica alle persone che coscientemente e volontariamente assistono e confortano persone sottoposte a esposizioni mediche.


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