Welfare

Welfare. La Consulta boccia i finanziamenti. Addio ai nidi aziendali

Illegittimo il fondo per gli asili in ditta, e scatta l’allarme tra chi aveva iniziato i lavori. E mentre il governo promette, le Regioni si attrezzano.

di Sara De Carli

Per alcuni la notizia è nota, per altri è un fulmine a ciel sereno. Il 5 novembre, la Consulta ha dichiarato che il fondo previsto dalla Finanziaria 2003 per il finanziamento di asili nido aziendali è costituzionalmente illegittimo. Il motivo? Gli asili nido rientrano nei servizi sociali, e dunque sono di pertinenza delle Regioni. Con la sentenza n. 320 svaniscono dunque i 10 milioni di euro che il governo si accingeva a stanziare anche nella Finanziaria 2005. E soprattutto sorgono molte domande sul destino dei progetti in atto. Erano 97 quelli approvati nel febbraio scorso. Le convenzioni tra aziende e ministero sono state firmate, ma adesso? La Teuco Guzzini (che produce vasche da bagno) aveva già deciso che prima di partire avrebbe aspettato i soldi, che però non sono stati erogati (a nessuno). Altri invece hanno iniziato i lavori, come il Gruppo Fraternità, un consorzio di cooperative sociali di Brescia che intendeva aprire un nido per i propri dipendenti. «La bocciatura è positiva», afferma Luigi Chiari, uno dei responsabili del Gruppo Fraternità. «Il problema è che a volte la sussidiarietà diventa una scusa per il rimpallo di responsabilità. Il ministero ci aveva garantito un finanziamento di 75mila euro». Grazia Sestini, sottosegretario al Welfare, ha dichiarato che il ministero porterà a termine i progetti in atto e fisserà al più presto un incontro con gli assessori regionali: ma se i finanziamenti poi non dovessero arrivare? «L?asilo lo facciamo lo stesso», conclude Chiari, «aspettiamo comunicazioni. Abbiamo già lavorato bene con la Regione in questo ambito, penso che non ci saranno problemi». La Toscana è una delle regioni che avevano presentato il ricorso alla Consulta, insieme all?Emilia Romagna. Vilmo Chiasserini, del settore Servizi per l?infanzia, afferma che i nidi aziendali restano una priorità: «Lo scorso anno abbiamo finanziato otto asili aziendali e tra pochi giorni scade un bando per 6 milioni di euro: l?importante è che i nidi dentro l?azienda siano aperti anche al territorio. Siamo interessati a recuperare i progetti in atto, e aspettiamo un confronto con il governo per trovare insieme le modalità operative e finanziarie più opportune».


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