Welfare

Cara Gad, ci vuole più vita

Intervista a Luigi Manconi.

di Redazione

Perché la sinistra non parla di vita e di morte? A questo interrogativo ha provato a rispondere Luigi Manconi, sociologo, già parlamentare e portavoce dei Verdi, attualmente presidente di A buon diritto e garante dei diritti dei detenuti per il Comune di Roma. Uomo sicuramente laico – anche se lui rifiuta tale definizione – e sicuramente di sinistra. Vita: Che succede? Bush vince le elezioni invocando Dio, Buttiglione scatena un polverone sulla questione dei gay e la sinistra che fa? Nicchia, sussurra, sostanzialmente non fornisce risposte. Luigi Manconi: Premetto che non è che prima di questi due eventi la destra fosse all?avanguardia su certe tematiche. Dalla mia parte vedo, piuttosto, un andamento ondivago, erratico, intermittente. Poco adeguato e poco convinto. Vita: Come lo spiega? Manconi: La sinistra ha colpevolmente considerato prepolitiche, impolitiche o, infine, politicamente controproducenti le gigantesche questioni dell?epoca presente, legate alla vita e alla morte, come la fecondazione assistita, l?accanimento terapeutico, le malattie terminali e il dolore. Vita: Paura di perdere consenso? Manconi: Non solo. Credo, anzi, che la prima preoccupazione non fosse la possibile risposta negativa da parte dell?elettorato, ma l?idea che l?elettorato è scarsamente interessato a questi temi. L?idea, cioè, che è politicamente saggio e moderno tenere fuori dall?arena pubblica le opzioni etiche. Vita: Condivide? Manconi: Tutt?altro. Si tratta di una visione sbagliata: e lo dico anche perché, da 10 anni, mi occupo di questi temi, che qualcuno definisce biopolitica. Vita: Ma si può fare un comizio di biopolitica? Manconi: Io, su tali temi, ho fatto iniziative pubbliche e ritengo che sollecitino una grande mobilitazione. E sono temi, per certi versi, popolari perché sono in relazione stretta con le condizioni primarie degli individui. Chi lo dice che in piazza non si possa parlare di accanimento terapeutico, di terapie contro il dolore, di privacy? Insomma, di diritti individuali della persona? Sono questi i problemi che i cittadini ritrovano a casa loro, i problemi della sanità, della nascita, della dignità del morire. Vita: Sta parlando di eutanasia? Manconi: Penso che tutti abbiamo interesse a che si parli del diritto a una morte dignitosa. E sa perché? Vita: Lo dica lei. Manconi: Perché mentre non ne parliamo la pratica eutanasica viene serenamente adottata in molti ospedali d’Europa, nell’omertà collettiva, e fuori da ogni legge. Vita: Lei avrebbe inserito il riferimento alle radici giudaico-cristiane nella Costituzione europea? Manconi: L’unica mia ragione di opposizione risiedeva nel rischio di un riferimento esclusivo, invece che inclusivo.


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