Sostenibilità

Costruito il primo autobus italiano a idrogeno

Trasforma in realtà il progetto "Bus a idrogeno - emissioni zero" voluto dalla Città di Torino e finanziato dal Ministero per l'Ambiente. Sarà in strada nel 2005

di Gabriella Meroni

Si chiama “CityClass Fuel Cell” il primo autobus italiano a idrogeno, costruito nello stabilimento Iveco-Irisbus di Valle Ufita. Presentato nei giorni scorsi a Torino, ora è pronto per essere esposto in anteprima alla conferenza mondiale dell’UITP (Union Internationale des Transports Publics) in programma a Londra dal 21 al 24 maggio. Realizzato da un’associazione temporanea di imprese (formata da Azienda Torinese Mobilità, Irisbus, Gruppo Sapio, Ansaldo Ricerche, Compagnia Valdostana delle Acque ed Enea), a tempo di record – nemmeno un anno di lavoro – trasforma in realtà il progetto “Bus a idrogeno – emissioni zero” voluto dalla Città di Torino e finanziato dal Ministero per l’Ambiente. Obiettivo: l’avvio della produzione e, dal 2005, l’introduzione del veicolo nel normale servizio di linea. Intanto, già quest’anno il “CityClass” a idrogeno entrerà in servizio sperimentale sulla rete torinese di trasporto pubblico. Il capoluogo subalpino diventa così pioniere di un’iniziativa che piacerà a quanti hanno a cuore lo stato dell’ambiente e, quindi, il benessere nostro e del pianeta: la sperimentazione sulle linee cittadine di quello che viene definito “il carburante del futuro”, in grado di eliminare il sempre più grave problema dell’inquinamento dei centri urbani. I più recenti studi scientifici, infatti, individuano nell’idrogeno il più probabile sostituto dei derivati dal petrolio e stimano in un decennio (il prossimo) il tempo necessario per un suo diffuso utilizzo. Il bus a idrogeno presentato a Torino, spiegano gli esperti, è azionato da un motore elettrico alimentato dalla cella combustibile e da un sistema d’accumulatori. La tecnologia utilizzata dal “CityClass” è la cosiddetta IFC, International Fuel Cell Tecnologies, vale a dire quella del più grande produttore americano di generatori “fuel cell”, fornitore della Nasa e partner del programma spaziale americano. Dal punto di vista ambientale è molto importante rilevare come, in questo specifico caso, “la produzione del combustibile avviene per via elettrolitica dall’acqua, utilizzando l’energia idroelettrica”. L'”emissione zero” è quindi garantita per l’intero ciclo di produzione, sia del veicolo sia del carburante. Le normative che regolano l’utilizzo dell’idrogeno su veicoli industriali e bus sono in corso di approvazione. Proprio lo sviluppo di un quadro legislativo adeguato al cambiamento tecnologico è, del resto, uno degli obiettivi del progetto torinese. L’Associazione Temporanea di Imprese che ha realizzato il programma “Emissioni zero” ha proposto ai Ministeri interessati (Trasporti, Interni e Sanità) l’approvazione di una convenzione con cui definire gli aspetti giuridici e normativi relativi alla circolazione dell’autobus ed al rifornimento dell’idrogeno.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA