Welfare

Nigeria: assolta ragazza condannata a lapidazione

La ragazza era stata condannata per adulterio da un tribunale coranico nel Nord del Paese

di Joshua Massarenti

Un tribunale d’appello islamico della Nigeria settentrionale, a maggioranza musulmana, ha assolto una 18enne nigeriana condannata lo scorso 8 ottobre da un tribunale coranico di Lere alla lapidazione per adulterio. All’origine della faccenda, Hajara Ibrahim, originaria di Sidai, un villaggio situato nello Stato di Bauchi, in Nord Nigeria. Su pressioni dei familiari, Hajara era stata sposata ad un uomo residente in un altro Stato nigeriano. Ma tra i due si è inserito Dauda San, un giovane ragazzo che fa perdere la testa a Hajara. L’amore sboccia in fretta, ma con rischi altissimi. “Ero sposata a quest’uomo di Lafia” ha riconosciuto Hajara nella sua ultima udienza, “ma prima di trasferirmi da lui, Dauda aveva promesso di sposarmi, quindi ho insistito per divorziare”. Intanto, dopo aver ottenuto garanzie da Dauda, “mi sono concessa a lui ed ecco il risultato”. Una gravidanza che Hajara sta portando avanti da ormai sette mesi. Ma in uno Stato, quello di Bauchi, che dal 1999 ha ristabilito la Sharia. E in base alla Sharia, Hajara era stata condannata alla lapidazione per adulterio. Ma proprio oggi, questa sentenza è stata cassata da un giudice che ha accolto la richiesta dell’avvocato di Hajara, secondo il quale l’atto di adulterio non sussiste in quanto il matrimonio arrangiato con lo sposo non è stato “consumato” mentre Haraja era già stata messa incinta da Dauda. Lo stesso avvocato di Hajara, il Dott. Souleiman, ha ricordato che sta difendendo un’altra ragazza di Bauchi, il cui caso sembra molto simile a quello di Hajara.


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