Mondo
Movimondo: “Non è stato pagato nessun riscatto”
Lo dice il direttore dell' ong, Vincenzo Pira
Per la liberazione di Andrea Cianferoni, il cooperante di Movimondo rapito ieri nelle Filippine, non e’ stato pagato alcun riscatto. Lo afferma il direttore dell’ ong, Vincenzo Pira, che, contrariamente a quanto annunciato dopo la liberazione, ha rinunciato al viaggio a Manila ”perche’ non ce n’e’ bisogno”.
”Non risulta che sia stato pagato un riscatto per liberare Andrea – ha precisato – o almeno l’Italia non l’ha pagato. La trattativa e’ stata direttamente tenuta dalla governatrice dell’ area, insieme agli amministratori locali, che ha contattato direttamente i quattro sequestratori e ha ottenuto la liberazione”.
Pira ha detto di aver parlato con Andrea Cianferoni, ”ha detto di essere molto contento. L’ho sentito sereno. Ora e’ a Manila, rimarra’ li’ qualche giorno e poi dovrebbe rientrare in Italia”. A suo avviso, la liberazione e’ stata possibile anche per il consenso ottenuto dal lavoro svolto dallo stesso Andrea e da Movimondo: ”questa solidarieta’ ha facilitato il rilascio”.
E l’ ong – ha aggiunto Pira – ”continua nel suo lavoro. Stamattina, ad esempio, gli altri tre cooperanti hanno riunioni, vanno avanti, rispettando tutte le scadenza, nella realizzazione dei programmi. Speriamo che Movimondo possa ampliare la sua attivita’ nelle Filippine”. Pira ha infine ribadito l’eccezionalita’ della collaborazione fra le varie parti locali che ha portato all’esito felice del sequestro.
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