Mondo

Filippine: liberato italiano

Cianferoni sta bene. Non è chiaro se sia stato pagato l'esiguo riscatto (4000 euro)

di Gabriella Meroni

Andrea Cianferoni, il cooperante italiano rapito nell’isola di Mindanao (nel sud delle Filippine), e’ stato liberato dai suoi sequestratori. Lo ha annunciato un portavoce dell’esercito, spiegando che il ventinovenne agronomo italiano, che lavorava per l’organizzazione non governativa Movimondo, e’ stato consegnato alle autorita’ locali della provincia di Lanao del Norte, non lontano da dove era stato rapito. Secondo il portavoce, “la liberazione di Cianferoni e’ stata resa possibile dai negoziati tra le autorita’ locali e i rapitori, oltreche’ dalla pressione dell’esercito”. I sequestratori avevano chiesto un riscatto di 300.000 pesos filippini (pari a poco piu’ di 4mila euro), che non e’ chiaro se sia stato pagato.

Cianferoni era stato rapito ieri mattina (la notte di lunedi’ e martedi’, per l’Italia), nella provincia di Lanao del Norte, nei pressi della citta’ di Kauswagan, nell’isola di Mindano; ed e’ stato liberato non lontano dalla zona del rapimento. Il giovane cooperante italiano, trasferito nella mattinata all’aeroporto di Iligan, e’ atteso per il pomeriggio a Manila, dove lo attendono i responsabili dell’ambasciata italiana. Brook ha confermato che i rapitori erano criminali comuni e che il negoziato per la liberazione e’ stato facilitato dai guerriglieri del Fronte di liberazione islamico dei Moro (Milf), la guerriglia separatista islamica che ieri aveva immediatamente smentito ogni coinvolgimento nel rapimento.

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