Famiglia

Volare Group: “Non abbandonateci”, l’appello dei dipendenti

Dopo l'incontro di ieri, che ha rivelato le difficoltà della compagnia aerea, i dipendenti lanciano un appello agli azionisti e alle istituzioni

di Selena Delfino

”Non abbandonateci, perdere il lavoro è una cosa terribile”. E’ l’appello che i lavoratori della Volare Group rivolgono agli azionisti della società e alle istituzioni dopo l’incontro alla Provincia di Varese di ieri che ha rivelato la gravità della situazione. La compagnia aerea rischia il crac a causa di una forte crisi di liquidità. Il presidente Mauro Gambaro ha annunciato ieri di avere denaro in cassa sufficiente solo per pagare carburante e diritti aeroportuali e ha spiegato che non si sono presentati soci alternativi in grado di garantire nuova linfa. I tre attuali soci (Interbanca, Fondo Tricolore e il finanziere argentino Eduardo Eurnekian) potrebbero gettare la spugna, rimanendo le perplessità in particolare di uno di questi, il Fondo Tricolore, circa una ricapitalizzazione. In attesa dell’assemblea dei soci del 22 novembre e dell’incontro di domani in cui una task force guidata da Provincia e Ministero del Welfare cercherà di analizzare le possibili vie di uscita, assitenti di voli, piloti e impegati amministrativi attendono con il fiato sospeso. Ci sono 13 giorni per trovare le risorse necessarie a ricapitalizzare l’azienda. ”Questa è una compagnia che sta producendo denaro e che sposta migliaia di passeggeri – hanno detto i lavoratori Volare ad AdnKronos – non è giusto che un’azienda sana debba essere spazzata via a causa di una gestione precedente sciagurata”. ”Sono a rischio 1400 posti di lavoro più un numero consistente di posti nell’indotto – ha aggiunto la delegata sindacale Rita Brizzaldi – tutte le forze del territorio devono coalizzarsi per fare pressione e cercare una soluzione. Rivolgiamo un appello agli attuali soci, perchè si prendano la responsabilità imprenditoriale di gestire una compagnia del trasporto aereo che è la seconda in Italia dopo quella di bandiera. Se non sarà possibile percorrere questa strada, chiediamo alle istituzioni di agevolare la ricerca di un nuovo partner privato che permetta la sopravivenza di una realtà industriale così importante”.


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