Mondo

Bruchi e vermi bianchi per lottare contro la fame

Questo il menu proposto dalla Fao per lottare contro la malnutrizione in Africa centrale

di Joshua Massarenti

Dai “laboratori” amministrativi delle Nazioni Unite, viene allo scoperto una nuova politica alimentare per lottare contro la fame nel mondo, e in particolare in Africa sub-sahariana. Basta con i milioni di dollari destinati a piani di prevenzione chimerici per contrastare il male più devastante del continente africano, la fame. Basta con l’invio di tonnellate e tonnellate di farina o semi per salvare l’anima di milioni di africani. In Africa centrale, che figura come regione test, stanno entrando in scena nuovi protagonisti desiderosi di fare la parte del padrone nelle nuove politiche alimentare escogitate nel palazzo romano della Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura. Bruchi e vermi bianchi. Ecco il nuovo menu proposto dagli esperti della Fao per sradicare la fame in Africa centrale. “Gli insetti comestibili delle foreste sono un’importante risorsa di proteine e, contrariamente a quelli delle terre agricole, non sono infestati dai pesticidi”. Questo il parere si Paul Vantomme, esperto forestale della Fao, a detta del quale i bruchi sono già parte integrante del regime alimentare di numerosi abitanti dell’Africa centrale. E c’è da crederli. In uno studio reso pubblico ieri a New York, la Fao rivela che il 90% delle persone interpellate in un sondaggio compiuto in Botswana hanno dichiarato di consumare bruchi. In Reppublica centrafricana, sono l’85% e in Repubblica Democratica del Congo il 70%. Percentuali da capogiro che sembranno avvalorare la proposta degli esperti della Fao. Lo stesso studio sopracitato fa notare che 100 grammi di bruchi secchi contengono 53 grammi di proteine, 15 grammi di grasso e 17 di glucidi. In altre parole, i bruchi si rivelano preziosissimi perché ricchi in minerali (potassio, calcio, magnesio, zinco, fosforo e ferro) e parecchie vitamine. Nei fatti, le ricerche dimostrano che con 100 grammi di insetti ingurgitati ogni giorno, un “buon gustaio” riesce a coprire la totalità dei suoi bisogni quotidiani dei minerali e delle vitamine appena nominati. “Il valore nutrizionale e economico degli insetti comestibili è spesso sottovalutato. E’ giunta l’ora di raccoglierne in numero sufficiente per commercializzarli” conclude Vamtomme.


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