Idee Tre anni di guerra

Un giubileo in Ucraina per non fare da spettatori nel mondo di Putin e Trump

Il Movimento Europeo di Azione Non Violenta (Mean) nei prossimi giorni sarà a Karkhiv per organizzare insieme alla società civile ucraina una grande manifestazione per dimostrare la forza e lo spirito di un’Europa pacificatrice. Ecco come partecipare

di Angelo Moretti

Nel giorno del “vergognoso” terzo anniversario dell’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina (come ha scritto Papa Francesco all’Angelus di ieri) ci troviamo a vivere forse il peggiore degli incubi, anche se largamente atteso: il presidente degli Stati Uniti d’America è divenuto principale alleato di Putin e della sua retorica. Con un’inversione ad U della verità storica, il prevedibilissimo The Donald ha dato la colpa all’Ucraina di aver iniziato “la guerra” e tratta l’intero popolo ucraino come come quel creditore infingardo del Vangelo che, dopo essere stato graziato dei suoi debiti, spoglia di ogni avere e senza pietà uno dei suoi debitori.

Stiamo assistendo a ciò che in fondo già sapevamo dal lontano 2016, da quando l’ideologo del Maga (Make america great again), Steve Bannon, e la leadership russa ebbero una larga intesa sul sostegno alla vittoria del tycoon, alla cui campagna elettorale fu utile anche avere a disposizione il lavoro sporco fatto dai famigerati hacker russi.  Oggi tutto torna: la destra conservatrice ed autoritaria mondiale ha un solo leader, Putin, a cui si ispirano tanto le estreme  destre occidentali quanto quelle del Sud del mondo. 

Una leadership mondiale a cui però si ispirano non solo le destre ma anche gli anti-occidentali di ogni sorta, i complottisti, i no-vax, gli anti-femministi e i no-gender, nonché imprenditori senza scrupoli che flirtavano con la Russia da decenni,  perché in una plutocrazia la speranza degli affaristi di ogni continente era ed è di entrare nella corte dell’1% degli extra ricchi.

Il rischio che abbiamo all’orizzonte è di vedere gran parte del mondo accomodarsi su due curve distinte di uno stadio virtuale  e, come in un moderno Colosseo,  assistere alle tifoserie che incitano alla vittoria degli uni o degli altri. Oppure posizionarci fuori dallo stadio per manifestare il nostro dissenso, sapendo di non avere alcun ascolto da quelli che sono dentro. 

Quello che potrebbe capitare è che nessuno degli spettatori si dia da fare per interrompere la mattanza e affermare i principi di verità storica: non ci sono due combattenti sull’arena, c’è un ex schiavo che lotta perché non vuole tornare in catene ed un despota che cerca di imporgliele, minacciando ritorsioni di ogni tipo. 

Davanti a noi si sta consumando la lotta di un popolo aggredito che cerca di tornare quanto prima alla sua normalità, ad una pace giusta per sé e per i suoi nipoti. 

Come Movimento Europeo di Azione Nonviolenta (Mean), nato con VITA e con il suo compianto fondatore Riccardo Bonacina, proprio in questo giorno annunciamo la nostra prossima partenza per l’Ucraina, dal primo al 6 marzo. 

L’obiettivo della nostra tredicesima missione, forse quella più delicata di sempre: organizzare insieme alla Nunziatura apostolica di Kyiv ed alla società civile ucraina una grande manifestazione giubilare a Karkhiv per il giorno 28 agosto 2025 (data che potrebbe subire qualche cambiamento). 

Il Giubileo in Ucraina sarà un evento di nonviolenza attiva in cui invitiamo fin da ora migliaia di europei ad uscire dalle curve per unirsi a noi: artisti, musicisti, donne e uomini comuni desiderosi di difendere la pace, che non indietreggiano davanti alle minacce di Putin e di Trump insieme.

Per difendere la terra aggredita con la nonviolenza incontreremo in quei giorni studenti e musicisti di Karkhiv per suonare insieme un unico “Inno alla Gioia”, più forte del sibilo inquietante di tutti i droni che aggrediscono quotidianamente palazzi e cortili, per dimostrare la forza e lo spirito di un’Europa pacificatrice, ma soprattutto per testimoniare un’Europa presente fisicamente nell’arena e non accomodata sul divano da stadio. 

Come sempre la nostra manifestazione sarà accompagnata dalla incessante richiesta rivolta dal Mean all’Unione Europea di istituire e intervenire con un Corpo Civile di Pace e non solo con gli eserciti (qui potete vedere l’appello condiviso con le istituzioni e la società civile ucraina) . 

Nell’epoca delle potenze nucleari pensare di risolvere i conflitti solo con le armi è un’ipotesi antistorica, come anche pensare che Putin si fermi solo con le intenzioni di pace. Ma per non restare fermi tra le due posizioni antistoriche, bisogna mettere corpo nella storia dei nostri giorni.  

Iscrivetevi al Giubileo a Karkhiv, fate sentire che ci siete, che credete in una pace vissuta e non solo annunciata.

Credit foto: La Presse

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