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8 per mille dello Stato, il governo fa la “cresta” e si prende 80 milioni

E' venuto fuori ieri, in commissione Bilancio: i fondi sottratti saranno utilizzati per pagare anche i prepensionamenti per i dipendenti Alitalia in ''esubero''

di Benedetta Verrini

Battaglia ieri in commissione Bilancio per l’approvazione di un parere sul riparto dei fondi statali dell’8 per mille Irpef. La materia del contendere? Pare che il governo, per la parte di sua competenza dell’8 per mille, abbia deciso di “decurtare” una somma e di sviarla dal vincolo etico-sociale. La conferma è arrivata ieri alla commissione Bilancio, che tramite il senatore Pizzinato (Ds) aveva chiesto al governo maggiori precisazioni. Ai senatori costernati è arrivata la conferma del sottosegretario Manlio Contento che ha precisato che “la citata decurtazione di risorse, quantificata in 80 milioni di euro a decorrere dall?esercizio 2004, è stata operata con il maxiemendamento del Governo presentato al disegno di legge finanziaria per il 2004 senza specifici vincoli di destinazione, in quanto le risorse così ottenute sono andate genericamente a miglioramento dei saldi di bilancio”. Una bella “cresta” da 80 milioni di euro, insomma, utilizzata per pagare (come di fatto deciso ieri sera dall’aula del Senato che ha approvato il decreto che proroga gli ammortizzatori sociali per un anno), anche i prepensionamenti per i dipendenti Alitalia in ”esubero”. In merito al caso Alitalia, il senatore Pizzinato ha dichiarato che la copertura “appare del tutto incongrua, sia da un punto di vista politico che finanziario, non solo perché snatura ulteriormente lo strumento dell?otto per mille, destinandolo a finalità assolutamente difformi da quelle originarie, ma anche perché introduce in tema di prepensionamenti una deroga a favore di una singola categoria, in palese violazione di un principio fondamentale introdotto dalla legge di riforma Dini (legge n. 335 del 1995), che proibiva appunto di introdurre modifiche al regime previdenziale generale che si riferissero solo ad aspetti parziali ovvero a singole categorie di lavoratori”. Detto questo, il senatore diessino ha anche sottolineato la gravità della scelta del governo di sottrarre le risorse confluite nell’8 per mille, “per indirizzarle a copertura delle necessità di bilancio”. Scelta che, ha concluso Pizzinato, “non riduce ma semmai accresce la gravità di tale scelta del Governo, che rappresenta una palese violazione della libera decisione espressa dai cittadini, ai sensi degli articoli 47 e 48 della citata legge n. 222 del 1985, che avevano scelto di destinare i suddetti fondi a finalità di carattere etico-sociale”. Anche la Lega, con Francesco Moro, ha espresso le stesse riserve, tanto che alla fine il presidente della commissione, Antonio Azzolini (Fi) ha affermato che la commissione chiedera’ che si torni, dopo la deroga di quest’anno, alla normale utilizzazione dell’8 per mille. Alla fine il relatore del parere, Paolo Franco (Lega Nord), ha steso un testo critico sulla scelta fatta per l’8 per mille e richiesto che questa ”decurtazione” straordinaria non diventi stabile e soprattutto che si torni a destinare i fondi secondo i criteri stabiliti dalla legge, sanando la presenza in questo momento di norme che si contraddicono. Ecco il testo del parere votato dalla Bilancio: PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULL?ATTO DEL GOVERNO N. 412 La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminato lo schema di decreto in titolo, a) rammaricandosi della consistente riduzione delle risorse rese disponibili per gli interventi straordinari di competenza statale di cui all’articolo 48 della legge n. 222 del 1985; b) preso atto delle informazioni rese dal Governo sulla destinazione al miglioramento dei saldi di finanza pubblica della riduzione di 80 milioni di euro annui, a decorrere dal 2004, dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 47, secondo comma, della legge 20 maggio 1985, n. 222, relativamente alla quota destinata allo Stato dell’otto per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), disposta dall’articolo 2, comma 69, della legge n. 350 del 2003 ed osservando, in proposito, che la suddetta misura presenta elementi di problematicità sotto il profilo del rispetto della normativa sulla contabilità dello Stato; c) osservando altresì, al riguardo, che la suddetta misura si pone in palese contraddizione con l’opzione esercitata dai contribuenti in sede di dichiarazione sulla destinazione dell’otto per mille dell’IRPEF; d) raccomandando pertanto l’adozione delle misure legislative necessarie, ed impegnandosi come Commissione bilancio ad adoperarsi in tal senso, per il ripristino, per i prossimi esercizi finanziari, della completa disponibilità delle risorse derivanti dall’attuazione dell’articolo 47, secondo comma, della legge n. 222 del 1985, relativamente alla quota destinata allo Stato, per le finalità di cui all’articolo 48 della citata legge n. 222 del 1985, in coerenza con le opzioni formulate dai cittadini all’atto della sottoscrizione delle dichiarazioni dei redditi; e) sottolineando altresì l’esigenza di assicurare la massima trasparenza in ordine agli esiti dell’istruttoria delle pratiche interessate, anche attraverso l’individuazione di procedure idonee ad assicurare un’adeguata informazione in proposito degli enti interessati, stanti anche le difficoltà di accesso ai correlati benefici alla luce delle ridotte risorse disponibili ed auspicando, al riguardo, l’adozione dei necessari provvedimenti amministrativi e legislativi nonché raccomandando una maggiore adesione alle proposte espresse nei pareri resi dalle Commissioni parlamentari; f) invitando il Governo a selezionare le pratiche beneficiarie alla luce di criteri che privilegino i piccoli comuni; g) segnalando, con riferimento alle proposte emerse nel dibattito in merito agli interventi meritevoli di finanziamento le pratiche di cui all’elenco allegato, esprime, parere favorevole.


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