Famiglia

Geografia delle povertà: 80 milioni di nuovi poveri in Africa entro il 2015

Il numero globale dei poveri scenderà a 810 milioni, grazie al progresso economico della regione asiatica. Africa subsahariana e Medio Oriente invece sono in controtendenza

di Sara De Carli

Nel 2015 ci saranno meno poveri. E questa è una buona notizia. Ma più della metà dei poveri di tutto il pianeta sarà concentrata nell’Africa subsahariana. A dirlo è uno studio realizzato dal South African Institute of Race Relations (Sairr). Misna riferisce che il rapporto annuale, pubblicato ieri a Johannesburg, analizza le prospettive di diffusione della povertà a livello globale e mostra come nel 2015 il numero delle persone al mondo che vive con meno di un dollaro al giorno – il discriminante per parlare di povertà estrema – diminuirà in modo significativo (quasi un terzo), passando da 1,169 miliardi persone (secondo le stime del 1999) agli 810 milioni previsti per il 2015. L’andamento positivo del dato globale è giustificato dalla forte riduzione della povertà prevista nell’area asiatica: lo studio stima che nella regione del pacifico e dell’Asia orientale si passerà dai 486 milioni di poveri a poco più di 80, mentre in Asia meridionale e centrale il numero di persone che vivono con meno di un dollaro al giorno passerà da 500 milioni a meno di 280. Uniche zone al mondo in controtendenza sono Medio Oriente e Africa sub-sahariana. A sud del vasto deserto sahariano, infatti, secondo lo studio nei prossimi 10 anni ci saranno oltre 80 milioni di nuovi poveri: in base alle analisi si dovrebbe passare dai 315 milioni (dato del 1999) di poveri a oltre 400 milioni, su una popolazione totale di 643 milioni di persone. Anche per il Medio Oriente le prospettive non sono rosee visto che, secondo l’Istituto sudafricano, dagli attuali sei milioni di poveri si passerà a circa 8.


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