Cultura

Samuelson: chi vince affronti subito gli squilibri macroeconomici

I problemi sono di ampio respiro, ma non si può nasconderli sotto il tappeto. Altrimenti gli investimenti intelligenti lasceranno il paese

di Sara De Carli

Primo: affrontare e risolvere i problemi strutturali negli equilibri macroeconomici, prima che sia troppo tardi. E’ quanto sostiene il premio Nobel per l’economia Paul Samuelson in un’intervista al ‘Sole 24 Ore’. Secondo Samuelson ”l’orizzonte e’ di lungo periodo, 12 o 16 anni”, ma proprio per questo il rischio e’ ”che, trattandosi di problemi lontani, si decida di nasconderli sotto il tappeto”. In realtà ”la sfida che ci porta la combinazione di un problema demografico con uno squilibrio macroeconomico va raccolta subito”. ”La gente -spiega Samuelson- vive piu’ a lungo e si cura meglio di quanto non capitasse solo dieci o vent’anni. Questo aumentera’ enormamente i costi a carico dello Stato per il pagamento delle pensioni e per il rimborso delle spese mediche per gli anziani. Con un peggioramento evidente di un disavanzo pubblico gia’ esplosivo”. Secondo il premio Nobel, la conseguenza piu’ immediata di questa situazione e’ un deprezzamenbto del dollaro.”Nessun paese -sottolinea Samuelson- e’ abbastanza grande da sopportare una dura battaglia contro il mercato. Anche gli Stati Uniti sono vulnerabili. E al primo segnale di indifferenza verso la soluzione dei problemi strutturali, il denaro estero ‘intelligente’ lascera’ il Paese. Poi se ne andra’ il denaro ‘intelligente’ locale. Con tutte le conseguenze del caso e con effetti negativi sugli investimenti”. ”Per raddrizzarsi tra dieci anni -dice l’economista- il paese dovra’ cominciare a lavorare da subito”.


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