Cultura

Perché sorride chi vive a Bogotà

Giochi e numeri che non quadrano.

di Sandro Calvani

“E vissero a lungo felici e contenti”. Così concludevano molte delle favole della nostra infanzia. Così vorremmo in molti che finisse il racconto della nostra vita reale. È promettendo felicità per tutti che molti politici vengono eletti; per la felicità della nazione oggi alcuni leader sono pronti a lanciare guerre preventive che poi portano infelicità a migliaia di famiglie nella loro stessa nazione.Di tutte queste componenti della qualità della vita oggi esistono degli indicatori che permettono di misurarle a livello nazionale ed internazionale. Gli obiettivi del millennio approvati nell’anno 2000 dall’Assemblea speciale dei Capi di stato e di Governo delle Nazioni Unite si propongono forti miglioramenti in poco tempo di alcuni dei requisiti della qualità della vita. Ma fino a poco tempo fa nessuno aveva pensato a misurare e fare una classifica della felicità dei popoli. Ci ha pensato nel 2004 Ruut Veenhoven dell’Università Erasmus di Rotterdam, in Olanda. Il suo indice globale di felicità è una miscela di tutti i metodi e i criteri che altri ricercatori hanno pubblicato prima di lui. Nel sito internet della ricerca sulla felicità (World Database of Happiness) Veenhoven ha pubblicato la classifica mondiale di quasi cento paesi, mentre continua a raccogliere dati per raffinare e aggiornare i risultati. Risultati che sono sorprendenti. Già sapevamo che i soldi non vogliono dire felicità, ma sapevamo anche che aiutano. Non mi sarei sorpreso se avessi scoperto che popoli capaci di meditazione come i tibetani e i thai fossero più felici degli italiani. Ma la classifica di Veenhoven lascia di stucco qualunque buon senso internazionalista. Prima la Svizzera, seconda la Colombia, che ha il più alto indice di violenza e sequestri al mondo. L’Inghilterra e il Giappone, tra i paesi più ricchi al mondo, sono solo il numero 20 e 39, ben al di sotto del Costarica che si classifica quarto. Per chi non ci crede il sito offre anche 6557 nomi e 2500 indirizzi dei ricercatori sulla felicità. Sarà che certi popoli si accontentino di più di altri ? Chissà; comunque mi ha fatto piacere scoprire che vivo in mezzo al popolo più felice al mondo dopo la Svizzera. Le opinioni qui espresse non rappresentano necessariamente l?opinione delle Nazioni Unite


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