Welfare

Schiavitù: dal 2000 salvate in Italia 4500 donne

Quattromilacinquecento donne sono state salvate dalla schiavitu', dal 2000 ad oggi, per effetto dei programmi attuati in base all'art. 18 del testo unico sull'immigrazione.

di Redazione

Quattromilacinquecento donne sono state salvate dalla schiavitu’, dal 2000 ad oggi, per effetto dei programmi attuati in base all’art. 18 del testo unico sull’immigrazione. Il dato e’ stato fornito dal ministro per le pari opportunita’, Stefania Prestigiacomo, che oggi pomeriggio ha incontrato la rappresentante speciale dell’Ocse sulla tratta degli esseri umani, Helga Konrad. Obiettivo dell’incontro e’ la promuovere dell’attivita’ di sensibilizzazione e lo scambio di informazione in materia a livello europeo. Prestigiacomo – rende noto un comunicato – ha illustrato la normativa del nostro paese, una delle piu’ avanzate, sia l’art. 18 e la legge contro la tratta approvata nel 2003. Grazie all’applicazione di tali misure – ha ricordato il ministro – dal 2000 al 2004, attraverso i 400 programmi fin qui attuati o in via di attuazione, sono state salvate dal loro destino di violenza e schiavitu’ circa 4.500 donne; i permessi di soggiorno al fine di protezione sociale sono stati piu’ di 4.000 e la sinergia tra le questure, gli enti locale e le Ong hanno permesso piu’ di 6.000 interventi mirati al reinserimento nella societa’ delle vittime della tratta. Il numero verde istituito dal ministero (800290290) che rappresenta un presidio di aiuto e monitoraggio del problema, ha ricevuto finora oltre 320 mila chiamate utili. Al termine dell’incontro – riferisce ancora il comunicato – ”Helga Conrad ha espresso grande soddisfazione per tutte le misure adottate dall’Italia nella lotta alla tratta di esseri umani e ha proposto di stabilire un calendario di incontri sistematici fra i vari rappresentati dei paesi europei per mettere in risalto il ruolo dell’Italia, che attualmente applica una normativa delle piu’ avanzate d’Europa, e che secondo Konrad deve diventare un esempio positivo per tutti altri paesi dell’ Unione”.


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