Mondo
In Italia “September tapes”, docu-film sull’Afghanistan sequestrato dalla Cia
Sarà nelle sale da venerdì 29 ottobre. Racconta la storia del reporter Don Larson, scomparso nel 2002 mentre cercava di documentare la caccia a Bin Laden. 8 ore di girato ancora in mano ai servizi seg
Venerdì prossimo, 29 ottobre, nelle sale italiane esce ‘September tapes’, film girato in Afghanistan e diretto da Christian Johnston. E’ il primo film non afgano girato in Afghanistan dopo la caduta dei Talebani ed è il primo lungometraggio interamente filmato in zona di guerra.
Un film girato come un documentario, rimasto sotto sequestro per mesi dalla Cia. La veridicità delle riprese, infatti, ha fatto sì che l’agenzia statunitense e il Dipartimento della Difesa Americano ne bloccassero la diffusione (e tuttora ne abbiano ancora alcune ore sotto sequestro).
Protagonista della storia è il reporter Don Larson (interpretato dall’attore George Calil), che qualche mese dopo l’11 settembre decide di partire per l’Afghanistan per trovare il responsabile del crollo delle due torri, dove è morta sua moglie. Facendosi accompagnare dall’interprete Wali Zarif (Wali Razaqi) e da una troupe, nel tentativo di filmare la caccia a Osama Bin Laden, Larson viene arrestato e rilasciato dalla polizia locale, testimone di omicidi e violenze.
Aggregatosi a una pattuglia di militari dell’Alleanza del Nord e diretto verso le grotte di Tora Bora, dove gli americani hanno accerchiato Bin Laden, Larson decide di abbandonare la macchina da presa e di imbracciare il fucile.
I membri della troupe muoiono e il 18 agosto 2002 Larson scompare senza lasciare traccia. Il 3 settembre 8 nastri digitali vengono ritrovati dall’esercito americano in una grotta abbandonata dagli uomini di Al Qaeda.
Le immagini contenute nelle cassette sono il contenuto del film. Sulla trama si inseriscono scene assolutamente reali: le comparse sono veri guerriglieri, gli spari sono reali, i talebani sono autentici.
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