Welfare

Lavoro: apre a Torino la Piazza dei Mestieri

L'iniziativa nasce nell'ambito della Compagnia delle Opere in collaborazione con Regione Piemonte, Comune di Torino, Fondazione San Paolo e Fondazione CRT

di Gabriella Meroni

Con il convegno dal titolo ?L’educazione fattore di promozione umana e di sviluppo economico? verrà inaugurata la sede di ?Piazza dei Mestieri?. Il convegno sarà moderato da Dario Odifreddi, presidente della CdO Piemonte e presidente Fondazione Piazza dei Mestieri. La Piazza dei Mestieri è un modello che intende favorire la preparazione e l’avviamento dei giovani al lavoro migliorando e innovando i servizi educativi, ponendo attenzione alle politiche di inclusione sociale e alla prevenzione delle diverse forma di disagio giovanile e di dispersione scolastica. La Piazza dei Mestieri di Torino nasce dal recupero di un antica conceria abbandonata della dimensione di circa 7.000 mq. situata nel cuore della città. Le attività principali della Piazza sono legate a percorsi formativi che recuperano la tradizione dei mestieri del territorio (a Torino, gelateria, cioccolateria, ristorazione, produzione della birra, grafica e stampa, elettrico, design, acconciatura); culturali quali produzioni musicali, rassegne e mostre dei giovani artisti del territorio sino alla produzione di spettacoli teatrali, sportive che permettono una equilibrata crescita del giovane e favoriscono la socializzazione; ricreative legate alla gestione di un pub e di un circolo ricreativo, di sostegno ai percorsi scolastici per ridurre il fenomeno della dispersione scolastica, di accompagnamento all’inserimento lavorativo attraverso attività di tutoring e di coaching, di start up di nuove realtà imprenditoriali nei settori identificati Nel progetto sono coinvolte 800 imprese che operano in questi settori. Una volta formati, i ragazzi vengono inseriti in queste imprese e, se l’inserimento lavorativo in quel contesto non dovesse avere buon esito, verranno ripresi nella Piazza dove potranno approfondire il proprio percorso formativo per poi essere reinseriti in un’altra azienda. Nella piazza lavorano stabilmente 300 giovani e in un anno vengono accolti più di 2000 ragazzi dai 14 ai 18 anni. La Piazza dei Mestieri è collegata con altri attori del territorio quali le circoscrizioni, le scuole, le associazioni di giovani, le parrocchie e le imprese che sono coinvolte direttamente nelle attività formative ed educative della Piazza. Torino è la prima pietra di un percorso che porterà questo modello educativo, di inclusione sociale e di prevenzione della microcriminalità, in molte altre grandi città italiane, ma anche in Sudamerica e in Russia. Nei prossimi 2 anni è prevista la partenza a Milano, Napoli e Catania, mentre nella primavera del 2005 inizieranno gli incontri con realtà metropolitane di altri paesi. La Piazza dei Mestieri si ispira dichiaratamente a ricreare il clima delle piazze di una volta, dove persone, arti e mestieri si incontravano e, con un processo di osmosi culturale, si trasferivano vicendevolmente conoscenze e abilità. Continuando la metafora, il centro potrebbe ispirarsi anche all’agorà della polis greca, luogo eletto allo scambio delle idee, al confronto delle analisi e delle prospettive in vista dell’accrescimento del bene comune. La creazione della Piazza dei Mestieri, la sua implementazione ed il suo funzionamento vedono i giovani come protagonisti, affinché possano constatare con i loro occhi l’esito del lavoro delle proprie mani, affiancati da adulti che, anziché sostituirsi alla loro responsabilità, sollecitino la loro libertà e il loro impegno. Nulla è più convincente per chi vive situazioni di ?disagio? che il veder sorgere un’opera significativa a cui dare il proprio contributo creativo. L’obiettivo principale è quello di dare un’opportunità ai giovani, offrendo loro percorsi individualizzati e flessibili, con particolare riferimento a coloro che abbandonano qualsiasi percorso educativo perché non riescono ad esprimersi all’interno del modello tradizionale di tipo scolastico. Il centro è gestito da una Fondazione privata alla cui realizzazione hanno contribuito gli attori del territorio e le Istituzioni locali che si sono impegnate anche economicamente per la messa a punto dell’opera; tra i partner troviamo infatti la Regione Piemonte, il Comune di Torino, la Fondazione San Paolo e la Fondazione CRT, oltre alla Banca Cosis che ha tra i suo i compiti istituzionali il sostegno a progetti speciali innovativi. Il recupero di questi giovani a una cittadinanza attiva e piena, oltre a un inderogabile obbligo morale, costituisce un contributo concreto all’incremento del tasso di occupazione del nostro Paese.


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