Welfare

Contro il disagio in bottega

Presentati oggi a Milano i percorsi di apprendimento formativo per i giovani in situazione di disagio nelle botteghe artigiane di Milano e provincia

di Antonietta Nembri

Le botteghe degli artigiani aprono le porte ai giovani in condizioni di disagio sociale, offrendo loro l?opportunità di imparare uno dei tanti mestieri della tradizione e avviandoli a un percorso di inserimento professionale. Questo, in sintesi, è il progetto ?Scuola Bottega 2004-2005?, avviato con la firma di un accordo tra Unione Artigiani della provincia di Milano, Fondazione S. Carlo Onlus (che fa capo alla diocesi e alla Caritas ambrosiane) e cooperativa sociale S. Martino onlus. La presentazione di ?Scuola Bottega 2004-2005? si è svolta al centro ?San Cristoforo?, presso l?omonima chiesa lungo il Naviglio: è stata l?occasione per presentare la struttura, moderna e attrezzata, la cui attività è cominciata proprio nei giorni scorsi. Il centro ospita i corsi di ?Scuola Bottega?, ma Fondazione S. Carlo Onlus intende farla diventare un centro propulsore di iniziative formative e attività culturali e di riflessione intorno al tema del lavoro L?iniziativa ?Scuola Bottega 2004-2005? mira a rafforzare il processo di recupero di ragazzi a rischio di devianza e affianca all?impegno didattico condotto dalla cooperativa S. Martino onlus un iter di apprendimento professionale realizzato nei laboratori e nelle botteghe artigiani del territorio. Il progetto coinvolge circa 25 ragazzi tra i 15 anni e i 16 anni (un terzo dei quali stranieri) che non hanno ancora conseguito il diploma di licenza media: oltre a sostenerli nello studio grazie a un impegno pedagogico conforme alle loro difficoltà ed esigenze, e prepararli ad affrontare l?esame per conseguire la licenza, offre loro un orientamento a un futuro professionale concreto. I ragazzi possono infatti indicare in quale ambito intendono svolgere il tirocinio, che va a integrare le ore di lezione e di studio. Il lavoro artigiano, che permette di sviluppare manualità e abilità tecniche individuali, si presta particolarmente a valorizzare le predisposizioni dei ragazzi. Nel contempo, attraverso il rapporto personale con il maestro artigiano, ne può sviluppare l?autonomia, le capacità di relazione e le motivazioni. Anche in questo risiede il valore sociale del progetto, che si svilupperà attraverso una prima fase di indagine sulle attitudini dei giovani coinvolti e un loro approccio conoscitivo ai diversi mestieri; successivamente si passerà a un vero e proprio inserimento nelle imprese artigiane che segnaleranno all?Unione Artigiani la loro disponibilità a partecipare al progetto. Negli scorsi anni, la maggior parte degli alunni ha scelto di entrare nelle botteghe di meccanici, carrozzieri e gommisti; elettricisti ed elettrauto; pasticceri e cuochi; parrucchieri ed estetisti. La novità di quest?anno consiste proprio nella collaborazione strategica tra Fondazione S. Carlo e Unione Artigiani, che consolida i rapporti già avviati con singole imprese. L?Unione intende in questo modo valorizzare il significato sociale dell?iniziativa, ma anche sistematizzare i percorsi di avvicinamento dei giovani alle professioni artigiane, che sempre più spesso devono affrontare il problema del ricambio generazionale. Il programma di ?Scuola Bottega 2004-2005? prevede un?alternanza tra il tempo riservato alla didattica in aula e un periodo di attività nella bottega artigiana, senza che si configuri un rapporto di lavoro (e quindi senza oneri per le imprese), ma prevedendo comunque una totale copertura assicurativa tramite Inail. La cooperativa S. Martino Onlus ha già provveduto, nel quadro del suo programma 2004-2005, all?avvio di due corsi, uno dei quali in collaborazione con la Fondazione Unidea. A ciascuno dei corsi partecipa una dozzina di ragazzi. Ma l?accordo non si ferma a questi obiettivi: tra la Fondazione S. Carlo e l?organizzazione degli imprenditori artigiani milanesi è stata sottoscritta un?ulteriore convenzione, basata sulla comune intenzione di intraprendere altre iniziative a favore di soggetti svantaggiati e persone in difficoltà a rientrare nel mondo del lavoro. Tali progetti saranno definiti e strutturati in stretta collaborazione con le istituzioni locali.


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