Welfare

Passera: “Favoriremo l’accesso al credito dei lavoratori atipici”

Per l'amministratore delegato di Banca Intesa si tratta di un interesse prioritario del "suo" istituto verso il Paese

di Francesco Maggio

Banca Intesa sta studiando gli strumenti adatti per favorire l?accesso al credito da parte dei cosiddetti lavoratori atipici: lo ha detto oggi l?amministratore delegato del Gruppo, Corrado Passera, a margine di un incontro a Milano. “Tra gli impegni di Banca Intesa verso il Paese è prioritario quello di rendere disponibile il credito ai molti soggetti che oggi faticano ad accedervi” ha dichiarato. Passera ha spiegato che “un aspetto di enorme importanza, collegato all’evoluzione del mondo del lavoro in Italia, è quello delle centinaia di migliaia di lavoratori atipici che per la mancanza dei requisiti classici di bancabilità hanno un accesso difficilissimo ai servizi di credito” e ha aggiunto: “Stiamo lavorando attivamente per individuare gli strumenti idonei per assisterli”. “Mesi or sono – ha detto ancora – è circolata l’idea che lo Stato potrebbe intervenire in difesa di questi soggetti fragili, restituendo loro piena cittadinanza: incluso, ovviamente, l’accesso al credito e in particolare ai mutui casa. Nel quadro del proprio ruolo di Banca per il Paese, Intesa sottolinea questa priorità nazionale e si pone da subito a disposizione dell’iniziativa pubblica per sviluppare soluzioni concrete ed efficaci”. L’ad di Banca Intesa ha infine ricordato le iniziative già intraprese per facilitare l’accesso al credito alle categorie che ne sono più escluse. In particolare, ha ricordato i “tre grandi progetti nazionali” varati dal Gruppo: IntesaPeople (pacchetto di prodotti pensato per gli immigrati); Intesa Bridge (primo prestito per gli studenti universitari senza garanzie); Intesa PAN (per far nascere imprese sociali attive sui temi come gestione di asili nido, anziani, handicap, turismo). A questi si è poi appena aggiunto Intesa Nova, strumento che vede Banca Intesa collaborare con le grandi università per erogare 1 mld di euro di credito alle imprese che investono nell’innovazione.

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