Formazione

Psicologi: genitori poco autorevoli

Riuniti a Roma per un convegno gli psicologi accusano le agenzie educative, dalla famiglia alla scuola

di Redazione

Giovani a disagio, disadattati, spaesati, violenti, anche per colpa degli adulti, incapaci di educarli davvero e di trasmettere loro i valori antichi, magari adattati alle nuove esigenze della società. Gli Psicologi riuniti a Roma per il Convegno su ?Psicologia e Disagio Giovanile – Nuove emergenze nella Famiglia, nella Scuola, nella Società?, si interrogano sul quelle che definiscono ?richieste d’aiuto? da parte dei più giovani e prendono lo spunto dagli ultimi episodi di cronaca, ma anche dai sempre più presenti fenomeni del bullismo nelle scuole, della mancanza di ascolto, della depressione dei bambini. ?I genitori, la scuola, anche la Chiesa, sono oggi in crisi, vedono ridotte le loro capacità educative da una società dominata dalle mistificazioni dei media – spiega Francesco Valeriano, primario psichiatra, dirigente presso l’assessorato alla Sanità della Regione Lazio – è stato perso il senso dell’appartenenza, dell’identità culturale. E fa bene il presidente Ciampi a richiamare la società ai valori della patria perché sono questi i fondamenti dell’identità collettiva?. Genitori poco educatori, dunque, e bambini troppo responsabilizzati e poco ascoltati. Sono queste le prime due tendenze da invertire, perché, come é stato più volte sottolineato oggi, ?se da una parte é fondamentale il recupero della figura paterna, anello fondante della trasmissione formativa, delle regole e dei limiti?, ?dall’altra, una carezza, l’attenzione, l’ascolto, possono evitare di imboccare il tunnel della depressione?. ?Ma bambini depressi sono il frutto di genitori depressi – spiega il verde Athos De Luca, presidente della Commissione infanzia al Senato – e basta guardare i numeri per capire l’enorme richiesta d’ascolto che arriva dal mondo dell’infanzia. Stiamo creando, anche attraverso la televisione, dei piccoli consumatori, invogliandoli a riporre nell’avere tutta la loro felicità. E’ una politica che va cambiata, cosi’ come va cambiato tutto il nostro modo di vita?. E sottolinea, ?il controsenso di un Servizio Sanitario Nazionale che passa gratuitamente psicofarmaci, ma non consente l’accesso gratuito delle famiglie alla psicoterapia?. La proposta agli stessi psicologi, dunque, è quella di farsi promotori di una raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare ?che colmi questa laguna?.


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