Mondo

Iraq: Care International sospende le operazioni

La ong ha precisato però che il personale dell'organizzazione, tutti iracheni come il marito di Margaret Hassan, non sara' ritirato

di Gabriella Meroni

Ha disposto la sospensione delle proprie operazioni in Iraq ‘Care International’, l’organizzazione non governativa la cui responsabile per il Paese arabo, l’anglo-irachena Margaret Hassan, 56 anni, ieri e’ stata sequestrata a Baghdad da ignoti guerriglieri. Lo ha annunciato Robert Glasser, direttore esecutivo di ‘Care Australia’, attraverso la cui sede di Canberra la volontaria rapita era stata investita del coordinamento delle iniziative umanitarie nella capitale irachena, ove si e’ sposata ed e’ attiva da oltre 25 anni. Glasser ha comunque precisato che il personale dell’organizzazione, tutti iracheni al pari del marito dell’operatrice presa in ostaggio, non sara’ ritirato. “Certamente, al momento i nostri addetti non stanno lavorando, alla luce della situazione corrente”, ha dichiarato il funzionario alla radio del network pubblico ‘Abc’. “Per ora non siamo a conoscenza di alcun movente circa il suo sequestro, e per quanto ne sappiamo Margaret sta bene. Siamo direttamente coinvolti nei passi necessari a garantirne il rilascio”, ha aggiunto. “Stiamo facendo tutto cio’ che e’ in nostro potere, prendiamo la vicenda molto, davvero molto sul serio”, ha sottolineato ancora Glasser. “Sarebbe inutile spiegare quali mosse stiamo compiendo. La nostra sollecitudine assolutamente prevalente dev’essere concentrata suolla sua incolumita’”. Poco dopo la scomparsa di Hassan, l’emittente televisiva satellitare del ‘Qatar’ ‘al-Jazira’ aveva mandato in onda un filmato fattole pervenire dai rapitori: vi si vedeva la donna, palesemente in ansia, seduta su un divano con accanto i suoi documenti; la si intuiva intenta anche a dire qualcosa, ma la pessima qualita’ del sonoro non ne consentiva la comprensione. Si tratta del quarto ostaggio di sesso femminile catturato in Iraq dopo la giapponese Nahoto Takato e le italiane Simona Pari e Simona Torretta, anch’esse dedite ai soccorsi umanitari per l’associazione ‘Un ponte per’. Quanto a ‘Care’, si tratta di una delle ong piu’ importanti al mondo, presente in 72 Stati diversi tra cui appunto l’Iraq, dal ’91. L’ufficio di Baghdad conta attualmente su una trentina di operatori; gli altri, di nazionalita’ stramniera, erano stati fatti partire gia’ nel novembre 2003.


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