Famiglia

Il mondo dei buoni lascia morir Charlotte

"A parole tutti credono nella democrazia e nella cittadinanza. Nei fatti si negano sempre le ragioni dell’altro". Intervista a Padre Giuseppe Bettoni.

di Gabriella Meroni

Deficit di solidarietà, nemici dappertutto, bontà solo teorica. Non è il solito quadretto a tinte pastello quello che disegna padre Giuseppe Bettoni, presidente dell?associazione Arché, alla vigilia del convegno nazionale del 17 e 18 ottobre. Padre Bettoni è recidivo: già due anni fa, su Vita, lanciava l?allarme sulla crisi del volontariato tra i giovani, non più capaci di impegnarsi, di spendersi, ma anche tra gli adulti, in affanno a a trasformarsi in ?cittadini solidali? fuori dalle mura dell?associazione. Da allora, padre Bettoni non ha smesso di riflettere e di osservare. Osservare le decine di volontari che lavorano nella sua associazione (nata per assistere i piccoli malati di Aids e oggi attiva in tutto il settore del disagio minorile), e riflettere su come uscire dall?impasse. Due anni dopo, gli abbiamo chiesto a che punto è. Vita: La crisi dei volontari continua? Giuseppe Bettoni: Altroché. Purtroppo i giovani disposti a impegnarsi sono sempre meno. Tanto che qualche associazione, e noi lo faremo tra breve, scommette sui ragazzi delle superiori, in passato scartati perché troppo piccoli. È da quella fascia d?età che bisogna ripartire. Vita: Una smentita, la sua, di chi profetizzava che dopo l?11 settembre la minaccia del terrorismo ci avrebbe spinti l?uno verso l?altro, in un abbraccio fraterno… Bettoni: È successo il contrario. La paura ci ha fatti chiudere in un isolamento di sicurezza, spezzando le reti di solidarietà e suscitando sentimenti di diffidenza verso gli altri, considerati nemici se appena la pensano in modo diverso dal nostro. Basta guardare il deteriorarsi dei rapporti quotidiani. È una guerra continua. Vita: Eppure nei documenti preparatori del vostro convegno, intitolato Nuove sfide per una cittadinanza responsabile, lei scrive che non manca il consenso sui valori, ma l?impegno individuale. Cioè? Bettoni: A parole siamo tutti buoni. A livello di cittadinanza, per esempio, tutti credono nella libertà o nella democrazia, però spesso ci si dimentica che la democrazia non si dà senza dialogo e ascolto delle ragioni dell?altro. La democrazia non è qualcosa di scontato, acquisito. Infatti oggi la partecipazione è al minimo, si delega il potere alle istituzioni senza esercitare il diritto di critica e di controllo. E questo è grave. Vita: Meno politica, quindi, e più… cosa? Bettoni: Più ripiegamento su se stessi. Più chiusura sul particolare, sulla famiglia, sulle ?relazioni brevi?. Io mi preoccupo per me e per i miei figli, al massimo, senza capire che il bene comune è un valore, e che se stiamo bene tutti, stanno bene anche i miei figli. Certo, questo comporta un passo indietro, ma ne vale la pena. Vita: Insomma, l?assottigliarsi dello spazio della comunità, un altro dei temi del convegno. Ma il ripiegamento sul particolare riguarda anche il volontariato? Bettoni: Tutte le società umane, quindi anche le associazioni, vedono diversi livelli di partecipazione. Per usare un?immagine famosa, attorno a un falò ci sono quelli che alimentano il fuoco, quelli che si scaldano, più lontano gli scettici e infine, al largo, quelli che vanno e vengono. Le associazioni rimangono comunque luoghi in cui si ragiona sui contenuti. E dove emerge il desiderio che qualcuno indichi una strada da percorrere. Vita: Arché si occupa di bambini malati. Nei giorni scorsi ha colpito il caso della piccola Charlotte, la bambina inglese prematura cui sono state sospese le cure perché avrebbe vissuto in sofferenza. Bettoni: Ciò che sorprende è l?immediata reazione di consenso sulla decisione espressa da tutti, tranne i genitori della piccola. Non ci sono stati molti dubbi. Su una questione così delicata! Eppure qui si è trattato di stabilire il livello di qualità della vita sotto il quale è inaccettabile sopravvivere. Chi lo stabilisce? Lo Stato? E poi cosa significa qualità della vita? A Milano è una cosa, a Kinshasa un?altra… Vita: La sua definizione? Bettoni: Per me la vita à qualcosa che ci viene consegnato, da rispettare in tutte le condizioni. La qualità della vita è la vita.


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