Cultura
Credito: al sud costa il doppio che al nord
E quanto emerge dal rapporto Le dinamiche creditizie a livello provinciale di Unioncamere per il 2003
In media le imprese del sud pagano il denaro preso in prestito da una banca circa il doppio di quelle del nord, e il divario sta aumentando. Se a Trento ci sono 10,7 sportelli ogni 1000 imprese a Crotone sono appena 2,6. E? il quadro che emerge dal rapporto ?Le dinamiche creditizie a livello provinciale? di Unioncamere per il 2003. La maglia nera se la aggiudica Vibo Valentia, con un tasso di interesse pari all?8,36%, mentre il più basso è a Bologna, con il 4%. Dagli anni ’90 in Italia il numero di banche è diminuito mentre gli sportelli si moltiplicavano, da circa 16 mila a oltre 30 mila nel 2003. Le province in cui il denaro costa meno sono tutte del centro-nord, le più care tutte nel Mezzogiorno, dice Unioncamere. Nel 2003 la fase di ?irrobustimento? degli istituti di credito italiani si è quasi completata, dagli 840 che erano nel 2000 ormai se ne contano 788, un calo del 6,5%. La percentuale di sportelli passata in mano ai grandi gruppi è salita dal 26,1% del ’99 al 33,4% nel 2003, ma nel Mezzogiorno raggiunge il 44,3%. “la distanza nord-sud non si sta colmando”, commenta Giuseppe Tripoli presidente di Unioncamere, durante la presentazione del rapporto avvenuta oggi a Roma. “Anzi – dice – sta aumentando sempre di più”. Tutto questo in un paese, l?Italia, in cui “il credito bancario è il vero polmone dell’economia”, per la maggiore consistenza che detiene rispetto alla medie dell’Ue nell’erogazione di finanziamenti. In una fase in cui peraltro,aggiunge Tripoli, a trainare l’economia italiana sono le medie imprese: “la punta di diamante in questa fase e che al Sud rappresentano solo il 7% del totale. I dati sulle migliori condizioni di prestito trovano riscontro in quelli su crescita del Pil e tendenza delle imprese a strutturarsi in gruppi, aggiunge Giancarlo Sangalli, presidente dell’istituto Tagliacarne che ha curato la ricerca. “Da quando è finito il sostegno pubblico – aggiunge – al Sud si stanno anche concentrando le maggiori sofferenze bancarie, vuol dire che al Sud si concentrano i rischi maggiori”. Nel 2003 Bologna ha scalzato Milano dalla migliore posizione sui tassi di interesse, dopo che negli anni scorsi la città lombarda si era sistematicamente aggiudicata la palma d?oro. In particolare, spiegano all?Unioncamere, si registra una fortissima concentrazione di tassi più ridotti nella realtà emiliano romagnola, soprattutto per la capacità delle sue imprese di associarsi, contrattando in gruppo per spuntare migliori condizioni nelle trattative con gli istituti di credito. “La capacità di fare gruppo – dice Sangalli – proprio quello che manca di più al Sud”.
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