Famiglia

Montezemolo: “Competitività e solidarietà non sono termini in contraddizione”

Il presidente della Ferrari e di Confindustria è intervenuto all'assemblea degli industriali del Friuli

di Francesco Maggio

E? necessario un ”bipolarismo del coraggio in cui maggioranza e opposizione si trovino a condividere i grandi problemi del Paese”. Lo ha detto Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Confindustria, rivolgendosi agli industriali del Friuli, ai quali ha anche detto: ”C?è bisogno di un Paese più competitivo, più concorrenziale, che sposi la cultura dell?innovazione e che pensi al proprio futuro, ma anche che non dimentichi le classi meno abbienti e chi ha bisogno; e guardate – ha aggiunto agli imprenditori – che i termini non sono in contraddizione”. Montezemolo ha aggiunto che ”mai come in questo momento, dopo una serie di leggi che nulla hanno a che vedere con il fare impresa in Italia, c?è la necessità di portare l’attenzione sui temi dell’economia e di facilitare l?imprenditore nel suo lavoro, che non va col cappello in mano a chiedere soldi, ma reclama solo la possibilità di essere messo nelle condizioni di poter fare il proprio mestiere. Mai come in questo momento – ha affermato ancora ? c?è la necessità di mettere insieme in una logica di coesione sociale i quattro grandi protagonisti dell’economia: governo, imprese, sindacati e banche”. Col Governo Montezemolo è stato chiaro: ”La Finanziaria mi pare restrittiva. Un bravo imprenditore non taglia mai le risorse per gli investimenti”. Quindi ha proposto cinque punti che possono ridare competitività all?Italia: semplificazione delle procedure burocratiche (”non comporta costi, anzi riduce gli sprechi”), innovazione e ricerca (”Un Paese che non investe in ricerca non pensa al suo futuro”), percorso graduale di alleggerimento dell’IRAP (”una tassa inaccettabile”), la liberalizzazione della concorrenza e le infrastrutture. ”I primi quattro punti – ha osservato il presidente di Confindustria – non sono difficili da realizzare dal Governo. Il quinto invece, quello delle grandi infrastrutture, e’ un tema che va condiviso a livello europeo e va trattato al di fuori dei patti di stabilit di Maastricht”.

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