Cultura

Rimborsi adeguati per gli Irccs che curano il cancro

Ha annunciato il ministro della sanità Gerolamo Sirchia

di Carmen Morrone

Alleggerire il ‘debito’ degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) dedicati all’assistenza dei malati di cancro definendo insieme alle Regioni rimborsi piu’ adeguati alla complessita’ delle terapie che queste strutture offrono. E’ l’impegno del ministro della Salute, Girolamo Sirchia, di fronte al deficit di 115 milioni di euro accumulato negli anni dall’Istituto nazionale tumori (Int) di Milano.

”Con la Regione Lombardia e’ aperto un dialogo per dare il giusto valore a ogni prestazione”, ha annunciato Sirchia oggi all’Int per l’inaugurazione di un’apparecchiatura diagnostica Pet-Tc, del nuovo Centro unico prenotazioni (Cup) e del ‘campus della prevenzione’ che sorgera’ a Cascina Rosa. Perche’ ”ridisegnare i Drg in base all’intensita’ delle cure, alta, media o bassa – ha sottolineato – e’ un percorso lungo ma necessario”

Nella grande sala del seminterrato di via Venezian, gremita di medici, infermieri e rappresentanze sindacali, l’atteso intervento dell’assessore lombardo alla Sanita’, Carlo Borsani, non c’e’ stato.

Ma il ministro Sirchia nega qualunque tensione. Anzi, nel progetto di rete previsto dalla nuova legge sugli Irccs, la Lombardia e’ ”tra le Regioni piu’ collaborative”, ha assicurato. Una svolta rispetto a quando ”le Regioni ostacolavano gli Irccs, considerandoli come un corpo intruso, un ‘figliastro’ che non controllavano ma per il quale dovevano pagare”. Il responsabile della Sanita’ italiana si e’ confermato d’accordo con l’ipotesi di vendere all’Inail i muri dell’Int per ripianare il ‘rosso’, perche’ ”chi vuole bene a questo Istituto deve levargli lo ‘zaino’ dei debiti”.

E come, in risposta alla richiesta del personale Cgil, che in una lettera denuncia il collasso dell’ospedale e chiede fondi, ha ribadito che ”il Fondo sanitario nazionale puo’ contare quest’anno sulla cifra record di 88 miliardi e 250 milioni di euro. Ma sara’ difficile attingervi piu’ di quanto gia’ si sta facendo. E’ invece fondamentale mettere a frutto l’innovazione prodotta ogni giorno tra queste mura, con brevetti e risposte concrete alle esigenze del mercato, cosi’ da autofinanziare ricerca e personale”.

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