Teatro
Anna dei miracoli, una storia che continua a parlarci
Arriva nei teatri lombardi, con cinque nuove date, la trasposizione teatrale del libro che ha ispirato il celeberrimo film “The miracle worker". Sul palco, nei panni di Anne Sullivan, una intensa Mascia Musy
di Redazione
Una «storia capace di raccontare in modo emblematico il vissuto di tutte quelle famiglie che arrivano da noi prive di speranza dopo essersi sentite dire tante volte che non c’era nulla da fare con i loro figli», che «racconta il loro senso iniziale di sconfitta e di impotenza» e poi «quella fiducia che ripongono nella Lega del Filo d’Oro, che, passo dopo passo, oltre ad assistere i figli fornisce un supporto e un metodo alle famiglie per gestire e comunicare con i propri ragazzi». Così Rossano Bartoli, presidente della Lega del Filo d’Oro, descrive ls pièce teatrale Anna dei Miracoli, interpretata da Mascia Musy per la regia di Emanuela Giordano, che dopo una tournée in tutta Italia nei prossimi giorni arriva in Lombardia con cinque nuove date.
Lo spettacolo, prodotto da La Pirandelliana per la Fondazione Lega del Filo d’Oro, andrà in scena l’11 febbraio, presso l’Auditorium di Casatenuovo (LC), il 13 febbraio al Cineteatro Edelweiss di Besana in Brianza (MB); il 14 febbraio al Cineteatro Nuovo di Arcore (MB); il 18 febbraio al Teatro San Giuseppe di Brugherio (MI) e infine il 19 febbraio al Teatro Excelsior di Cesano Maderno (MB).
Il progetto teatrale
La pièce teatrale Anna dei Miracoli è ispirata alla storia vera di Helen Keller, divenuta sordocieca attorno ai due anni di età, che grazie all’intervento della sua insegnante Anne Sullivan riuscirà ad imparare a parlare, leggere, studiare e avere una vita autonoma, proprio come Sabina Santilli, fondatrice della Lega del Filo d’Oro. L’opera riporta al teatro la pièce poi celeberrimo film The Miracle Worker del 1962, diretto da Arthur Penn. Lo spettacolo teatrale, con uno sguardo contemporaneo, getta luce su ciò che succede quando in una famiglia arriva il figlio “diverso”, quello che si pensa possa nascere solo in casa d’altri. Cosa accade ad un padre ed una madre che non riescono a comunicare con il loro stesso figlio? E lei, Helen, cosa percepisce di quello che ha intorno? Proprio nel momento in cui i genitori pensano di non avere altra scelta che portare la figlia in un istituto, arriva nella loro casa Anna, con una storia di semi cecità e di abbandono alle spalle, che riuscirà ad insegnare ad Helen ad esprimersi e ai suoi genitori a comunicare con lei.
Helen e Anne
Helen Keller, vissuta negli Stati Uniti tra la fine dell’800 e gli anni ’60 del ‘900, divenuta sordocieca a poco meno di 2 anni, probabilmente in seguito a una meningite, ha imparato a comunicare, leggere, studiare e avere una vita autonoma grazie ad Anne Sullivan, anche lei parzialmente non vedente che insegna alla bambina a comunicare con la lingua dei segni tattile. Helen così nel 1904 arrivò a laurearsi con lode e come avvocato si impegnò in molte cause per i diritti delle persone con disabilità e in cause progressiste. Scrisse un libro autobiografico, Storia della mia vita, tradotto in 50 lingue, il primo di altri undici libri. «Non appena l’ho letta ho creduto fortemente in questa storia e ho desiderato interpretarla, ho bloccato i diritti del testo e mi sono messa a cercare chi avrebbe potuto abbracciare questo progetto con la mia stessa passione. Sono felice di realizzarlo insieme alla Lega del Filo d’Oro che da 60 anni si prende cura in modo straordinario delle persone sordocieche, e con una “signora del teatro” che apprezzo profondamente, Emanuela Giordano. Ho così a cuore questo spettacolo perché è la storia di un amore grandissimo, forse il più grande: quell’amore universale e straordinario di chi si prende cura del più debole semplicemente perché è ‘diverso’ e proprio per questo ha bisogno di aiuto e di amore più di chiunque», commenta Mascia Musy, attrice protagonista di Anna dei Miracoli.
Helen e Sabina
E se quella di Helen Keller è senza dubbio una storia esemplare, in Italia sulla stessa scia si ricorda Sabina Santilli, che diventò sordocieca all’età di 7 anni a causa di una meningite. Sabina imparò il Braille e il Malossi, riacquistando la possibilità di comunicare, leggere e scrivere. Col tempo, avrebbe imparato a comunicare in 5 lingue diverse e ad essere indipendente in ogni attività quotidiana e, con il supporto di un gruppo di volontari, diede vita alla Lega del Filo d’Oro che in Italia è da 60 anni il punto di riferimento delle persone sordocieche e delle loro famiglie e che crede che nessuna condizione sia così grave da non poter migliorare con un’educazione adeguata.
Il progetto Anna dei Miracoli nasce anche grazie all’impegno e al coinvolgimento di Paola Severini Melograni, giornalista e direttrice dell’Agenzia Angelipress, che da anni si occupa di comunicazione sociale e di tematiche di solidarietà.
Le foto dell’articolo sono di Margherita Mirabella
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