Housing

Beni sequestrati, utilizziamoli per una nuova politica abitativa a favore di giovani e migranti

La proposta di Legacoop Abitanti, attraverso la presidente Rossana Zaccaria, arriva dopo la direzione nazionale che si è tenuta nel capoluogo emiliano. Dal 2010 a oggi, in Italia sono stati confiscati 36.600 beni immobili, di cui 900 nell'Emilia Romagna

di Redazione

Proposte e stimoli per affrontare le principali sfide del settore abitativo e analizzare le politiche pubbliche e cooperative per l’accesso alla casa, in particolare per giovani e migranti. Provengono dalla direzione nazionale di Legacoop Abitanti, che si è riunita ieri a Bologna, e giungono a dieci anni dall’avvio del processo Aemilia (il più grande processo di ‘ndrangheta nel Nord Italia) e a quindici dalla nascita dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata – Anbsc. Il tema del riutilizzo dei patrimoni sottratti alle mafie resta centrale: l’idea dell’associazione è quella di destinarli a progetti abitativi, sociali e produttivi.

Secondo i dati aggiornati dell’Anbsc, in Italia dal 2010 a oggi risultano confiscati oltre 36.600 beni immobili, di cui il 48% destinato a finalità istituzionali e sociali e il 52% ancora da assegnare. Negli ultimi 15 anni (prima erano di competenza del Demanio), soltanto in Emilia-Romagna i beni confiscati sono stati circa 900, di cui 236 assegnati e riutilizzati per fini istituzionali o sociali (a Parma 62, Rimini 37, Reggio Emilia 30, Forlì-Cesena 29, Modena 20, Ferrara 19, Bologna 18, Ravenna 14, Piacenza 7) tra appartamenti in condominio (circa 60), abitazioni indipendenti (14), terreni agricoli (25) e strutture alberghiere (17), mentre gli immobili confiscati in amministrazione dell’Agenzia sono 642 (164 appartamenti, 180 box auto, 103 terreni agricoli e 17 fabbricati industriali i più rilevanti).

«Le cooperative di abitanti possono giocare un ruolo nel ridare valore a questi beni, trasformandoli in spazi di inclusione sociale e abitativa», sottolinea Rossana Zaccaria, presidente di Legacoop Abitanti. «Lavoriamo per rendere la loro destinazione effettiva e concreta e per far sì che diventino luoghi di mutualità e sviluppo. Non possiamo permettere che restino inutilizzati o tornino nelle mani della criminalità. È necessario un impegno congiunto tra istituzioni e mondo cooperativo per accelerarne il recupero e l’assegnazione. La cooperazione può garantire una gestione efficace e un utilizzo concreto di questi spazi».

Rossana Zaccaria, presidente di Legacoop Abitanti

Alla direzione nazionale di Legacoop Abitanti ha partecipato in videocollegamento anche Giovanni Paglia, assessore alle Politiche abitative, lavoro e politiche giovanili della Regione Emilia-Romagna. Paglia ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra istituzioni e cooperative per promuovere progetti di rigenerazione urbana che rispondano alle esigenze abitative dei cittadini. I dati dell’amministrazione regionale evidenziano che la domanda abitativa, soprattutto nelle fasce giovanili e tra i migranti, cresce in modo costante. Secondo l’Istat, negli ultimi cinque anni, le richieste di alloggi popolari sono aumentate del 12-15%, con una pressione crescente sul mercato residenziale.

L’incontro è stato pure un’occasione per ribadire l’impegno di Legacoop Abitanti per il Piano Casa. È stato presentato un piano decennale per la realizzazione di 20mila alloggi a canone calmierato, con un investimento complessivo di circa cinque miliardi di euro. La struttura finanziaria prevede una partnership pubblico-privata con il coinvolgimento di risorse nazionali ed europee, tra cui la Banca europea per gli investimenti – Bei e la Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa – Ceb.

«La nostra visione è di un piano pluriennale di edilizia residenziale sociale in locazione a lungo termine, destinato alle città metropolitane e ai capoluoghi con elevato fabbisogno abitativo», spiega Zaccaria. «Questo progetto mira a creare alloggi a canoni sostenibili, attraverso una piattaforma che aggrega risorse pubbliche e private, nazionali ed europee».

Credit: foto di Legacoop Abitanti

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