Famiglia

Finanziaria. Le controproposte di “Sbilanciamoci”

"Una Finanziaria alternativa è possibile" dice Giulio Marcon, presentando la contro-Finanziaria della coalizione "Sbilanciamoci".

di Redazione

”Conti alla mano, una Finanziaria alternativa è possibile”: così Giulio Marcon, portavoce della campagna ‘Sbilanciamoci!’, ha presentato oggi, alla Camera dei Deputati, il Rapporto 2005 ‘Cambiamo Finanziaria. Le proposte di Sbilanciamoci!’. ”Ci siamo impegnati per dotare il nostro paese di una legge finanziaria che promuova i diritti, la pace e la tutela dell’ambiente – ha detto Marcon – abbiamo elaborato proposte utili alla definizione di un modello di sviluppo nuovo, di qualità”. “L’altrafinanziaria”, elaborata dalle organizzazioni della società civile – ha spiegato – propone un percorso realistico per fronteggiare il declino italiano e le crescenti disuguaglianze tra il Nord e il Sud del mondo. Le attuali politiche economiche proposte dal governo – ha aggiunto – sono anacronistiche, è necessario per questo cambiare rotta a favore di una visione fondata non più sui vecchi parametri quantitativi legati al Pil, ma sugli indicatori di benessere, un nuovo modo di misurare la qualità dello sviluppo, un metodo utile a ridefinire il concetto di modernità nel nostro Paese”. Per sostenere questo cambio di prospettiva, la campagna Sbilanciamoci! lancia sul suo sito una petizione in favore di politiche sociali ed economiche alternative. ”La Finanziaria è il principale appuntamento di politica economica e finanziaria – ha detto Marcon – crediamo sia necessario un maggiore coinvolgimento delle forze sociali del paese nella sua definizione”. ”La spesa pubblica infatti – ha aggiunto – non è una iattura, ma uno strumento di sviluppo e solidarietà. Il fisco non è un ‘male in sé”, ma un’importante risorsa per dare coesione, risposte concrete e futuro a una comunità; uno sviluppo economico diverso non solo è possibile, ma deve essere costruito al piu’ presto”. Tra le proposte di Sbilanciamoci! per una manovra ”innovativa” si va da un utilizzo della leva fiscale ”progressivo, equo e capace di orientare i consumi in contrapposizione al tormentone della riduzione delle tasse a tutti i costi” a una riduzione drastica delle spese militari, a provvedimenti utili al finanziamento delle economie solidali, al sostegno del welfare, delle politiche di pace e di cooperazione internazionale e delle politiche ambientali.


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