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Somalia, nuovo presidente chiede peacekeeper

Abdullahi Yusuf Ahmed : Un contingente internazionale è essenziale consolidare la pacificazione nazionale, e dare sicurezza all'apparato dello stato'

di Stefano Arduini

Il nuovo presidente somalo Abdullahi Yusuf Ahmed ha ribadito con forza – lo aveva gia’ fatto domenica notte, dopo l’elezione, avvenuta con oltre i due terzi dei suffragi – la richiesta di inviare in Somalia una forza di militare di peacekeeper internazionali, al termine della cerimonia per il giuramento. ”E’ essenziale – ha affermato – per consolidare la pacificazione nazionale, e dare sicurezza all’apparato dello stato”. Oltre che stabilita’ statuale (peraltro tutta da ricreare dopo 13 anni di sanguinosa deriva anarchica che ne ha annichilito ogni sia pur minima parvenza) tra le priorita’ del nuovo esecutivo di unita’ nazionale sono, sempre stando a Yusuf, lotta al crimine organizzato ed al terrorismo, regionale ed internazionale. Adesso si attende da parte del neopresidente la nomina di un primo ministro – si prevede sia un amministratore di alto livello, ma non un politico di peso – e quindi il varo del governo. Sono in corso serrate e delicate consultazioni: c’e’ da lavorare molto di ‘bilancino’ tra le richieste – che spesso si elidono l’un l’altra – dei clan principali e dei piu’ potenti signori della guerra. Ma l’impressione e’ che ci sia un clima favorevole al varo di un efficiente e condiviso governo di unita’ nazionale. Dovrebbe durare cinque anni, nel corso dei quali dovra’ essere varata una Costituziobne su base fortemente federale; per poi adire ad elezioni libere. Attualmente i deputati – l’ assemblea nazionale siede provvisoriamente a Nairobi – sono stati indicati con proporzioni uguali e concordate tra i quattro principali clan, piu’ una porzione marginale destinata alle cosiddette minoranze.


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