Tutela animali

Bocconi avvelenati in Trentino, dopo i lupi morta una volpe

Secondo la Lav «il territorio è in mano ai bracconieri». Per Massimo Vitturi, responsabile Animali selvatici della Lega anti vivisezione «con il suo atteggiamento l'amministrazione provinciale di Trento si conferma la prima indiziata nell’aver creato un clima sociale predisposto alle soluzioni “fai da te”». La denuncia delle organizzazioni animaliste

di Antonietta Nembri

Non c’è pace per gli animali selvatici in Trentino. Il mese di febbraio si è aperto con il ritrovamento di quattro lupi morti a Barco di Levico Terme (Tn) che, secondo le prime ipotesi del Corpo forestale trentino, sarebbero stati uccisi da un potente veleno

La denuncia della Lav

Alla dichiarazione dell’assessore provinciale Failoni: «Il bracconaggio è illegale e non appartiene alle comunità che vogliono ritenersi civili», Massimo Vitturi, responsabile Area Animali selvatici della Lav aveva commentato: «Mentre da Fugatti non è giunto alcun segnale di consapevolezza circa quello che succede a “casa sua”, la dichiarazione di Failoni è di una banalità disarmante, ha i toni di un compitino che un alunno delle elementari ha scritto controvoglia, nessuna presa di posizione di ferma condanna, nessuna chiara indicazione di quali provvedimenti saranno ora adottati, di come la politica trentina risponderà a questo attacco agli animali selvatici».

Vitturi aveva poi aggiunto che «con il suo atteggiamento l’amministrazione provinciale di Trento si conferma la prima indiziata nell’aver creato un clima sociale predisposto alle soluzioni “fai da te”».

A rischio anche animali domestici e persone

Anche Wwf aveva espresso la sua indignazione per l’uccisione dei quattro lupi in Valsugana, sottolineando in una nota che: «L’avvelenamento è uno delle metodologie più subdole e pericolose per colpire il lupo e altre specie protette e non, in quanto in grado di uccidere non solo la fauna selvatica, ma persino animali domestici e persone. Questo crimine deve far riflettere e non deve rimanere impunito». 

La volpe, non è un caso isolato

Dopo nemmeno tre giorni dal ritrovamento dei quattro lupi morti – si legge in una nota di Lav – nello stesso territorio è stata rinvenuta una volpe uccisa probabilmente con identiche modalità. 

 «Non ci troviamo di fronte a un caso isolato, il Trentino si conferma purtroppo territorio di scorribande per bracconieri e giustizieri fai da te, un vero far west con una amministrazione che negli ultimi anni ha fatto di tutto per alimentare un brodo di coltura nel quale sono maturate le reazioni che hanno portato all’uccisione di orsi, lupi e ora anche una volpe», commenta Vitturi.

Lav: “situazione drammatica”

Una “situazione drammatica”, così la descrive Lav in una nota che sottolinea come «l’assessore Failoni sembra prendersela più per le critiche ricevute dalla Lav, che contro i criminali che scorrazzano indisturbati sul suo territorio, ai quali si è limitato a ricordare che il bracconaggio è illegale e incivile (sic!), senza prendere una netta posizione di condanna né tantomeno annunciare misure di contrasto straordinarie nei confronti di chi vigliaccamente utilizza il veleno per uccidere animali innocenti mettendo a rischio anche le persone». 

Infine, Vitturi, conclude: «Dopo gli incidenti accaduti con gli orsi, diretta conseguenza della mancata diffusione delle informazioni utili alla convivenza, dopo i recenti casi di bracconaggio con spargimento di micidiale veleno, cosa deve ancora accadere in Trentino perché i cittadini si rendano conto della necessità di mandare a casa questi politici del tutto inadeguati al loro ruolo? Il Trentino si merita certamente qualcosa di meglio».

In apertura volpe ritratta in Toscana, photo by Federico Di Dio photography on Unsplash

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